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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Isis vuole usare autobombe in Europa", l'Europol lancia l'allarme terrorismo

"I terroristi stanno mutando strategie per colpire obiettivi anche casuali". Un report di 14 pagine stilato dagli investigatori fa scattare l'allarme rosso e individua la Libia come nuova base operativa per i miliziani dell'Isis in fuga dalla Siria e dall'Iraq

L'AJA (Olanda) - Complessivamente in Europa, nel solo 2015 sono state 667 gli arrestati per attività jihadiste. Numeri quelli diffusi da Europol che fanno paura proprio mentre viene diffuso l'allarme di come Isis e le altre reti terroristiche stiano mutando le strategie per colpire obiettivi poco vigilati in Europa, anche con l'uso di autobombe: è l'allarme lanciato da Europol che ha diffuso un rapporto (Clicca per scaricare) in cui si avverte inoltre che la Libia potrebbe diventare "un nuovo trampolino per l'Isis, dopo la Siria, per lanciare attacchi nell'Ue e nel Nordafrica".

Europol ha ricordato che sia gli attentatori di Parigi nel novembre 2015 che gli autori degli attacchi di marzo a Bruxelles avevano pensato di usare autobombe prima di ricorrere ad altri mezzi per le stragi. Per Gilles de Kerchove, coordinatore dell'antiterrorismo europe, la minaccia è rappresentata dal ritorno dei combattenti stranieri in fuga dal quello che resta del cosiddetto Stato Islamico: "Persone addestrate e indottrinate" . "Una minaccia - avverte il direttore di Europol Rob Wainwright -può essere affrontate soltanto attraverso una collaborazione tra gli investigatori di tutti i Paesi." 

autobomba beirut-2

Nel rapporto si ricorda che finora gli attacchi jihadisti nei Paesi Ue non hanno mai implicato l'uso di "esplosivi rudimentali, commerciali o militari all'interno di autovetture" come in Iraq o Siria. "Ma dal momento che il modus operandi usato nei Paesi mediorientali tende a essere copiato dai terroristi che operano in Europa", avverte l'Ufficio europeo di polizia, "èconcepibile che i gruppi jihadisti a un certo punto useranno questi mezzi" per colpire cosiddetti 'soft targets', obiettivi vulnerabili e facilmente attaccabili. 

Nel rapporto di 14 pagine si avverte inoltre che la Libia può diventare la nuova base operativa per i miliziani dell'Isis in fuga dalla Siria e dall'Iraq. "Gli esperti si aspettano che l'Isis inizierà pianificare e a ordinare attacchi dalla Libia se terminerà la fase attuale, in cui sono prevalentemente concentrati sulla conquista del territorio e sulla difesa dai nemici locali. 

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