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Venerdì, 29 Marzo 2024
Caso Isochimica

Isochimica, "mio marito è morto d'amianto ma per l'Asl stava bene"

Luigi Maiello è la decima vittima dell'Isochimica di Avellino, la fabbrica della morte. La moglie: "L'Asl continuava a dirci che eravamo fissati e l'Inail ci ha abbandonato"

AVELLINO - Era la sua ultima volontà. Se la malattia non lo avesse ucciso non si sarebbe fermato fino all'ultimo dei suoi giorni. E lo stesso ha chiesto di fare ai suoi figli e a sua moglie Antonietta: "Non vi fermate, vi prego". Luigi Maiello è uno di quelli che ha dato tutto all'Isochimica. Tutto, anche la vita. Se n'è andato il 14 febbraio scorso, a 53 anni, e l'autopsia effettuata sul suo cadavere non ha lasciato spazio ai dubbi: morto per tumore polmonare asbesto correlato. Tradotto: Luigi Maiello è la decima vittima dell'amianto che ha respirato negli anni di lavoro all'Isochimica. Per questo, per avere un briciolo di giustizia, sua moglie non ha mai smesso di lottare. Proprio come gli aveva chiesto Luigi. 

Signora Antonietta cosa ricorda del lavoro di suo marito?

Mio marito ha lavorato all'Isochimica dall'83 all'89 e ricordo che lavoravano con i fazzoletti sulla bocca per proteggersi perché non avevano null'altro. Lui e i suoi colleghi passavano tutta la giornata in quella fabbrica. Lì lavoravano, lì mangiavano, lì trascorrevano le pause: tutto nella stessa aria. Ma c'è una cosa che non dimenticherò mai: quando Luigi tornava a casa aveva i vestiti che brillavano di bianco. Sui panni da lavoro che portava a casa c'erano fibre di amianto chiarissime e all'epoca a casa nostra c'erano due bimbe. E' stato un disastro.

Quando si è ammalato suo marito?

Nel 2001 abbiamo scoperto che aveva delle placche pleuriche, ma la situazione è crollata quattro o cinque anni fa. Piano piano ha cominciato ad avere bisogno dell'ossigeno di giorno, poi anche di notte e poi non è riuscito neanche più a salire a dormire al piano di sopra. A luglio 2012 ha iniziato a perdere peso e in poco tempo se n'è andato.  

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L'Asl e l'Inail hanno da subito riconosciuto la malattia di suo marito?

Assolutamente no. Fino a quando mio marito non ha cominciato a perdere peso in maniera evidente, un dirigente dell'Asl - ora indagato - continuava a dirci che era Luigi ad essere "fissato". Poi, gli hanno 'trovato' una bronchite ma non hanno mai ammesso la malattia di mio marito, fino a che la cosa è diventata evidente. Lo stesso è successo con l'Inail: nonostante avesse già le placche pleuriche dovute all'amianto, a Luigi davano 190 euro al mese perché aveva 'ottenuto' un'invalidità del 16%. Poco prima che morisse la percentuale è passata 'miracolosamente' all'80, ma lui non ha fatto in tempo neanche ad accorgersene. 

Lei ha denunciato Elio Graziano, proprietario dell'ex Isochimica, l'Asl e l'Inail. Cosa si aspetta?

Mi aspetto solo giustizia. Io non ho intenzione di fermarmi: darò battaglia fino all'ultimo e fino all'ultimo sarò accanto ai colleghi di mio marito. Le ultime sue parole a me e ai figli furono "Non vi fermate" e io non lo farò. 

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