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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'aggressione / Foggia

"Cambia turno a mio figlio o muori": capo del personale massacrato di botte

La sconcertante violenza denunciata da un ispettore dell'Ase (azienda servizi ecologici) di Manfredonia. Il sindaco della città: "Atto vile, non resterà senza conseguenze"

"Se non cambi il turno a mio figlio tu muori".  E alla minaccia verbale è seguita la violenza: calci e pugni sferrati, in strada, da parte di padre e figlio. A denunciare l'accaduto è un ispettore del personale dell'Ase (azienda servizi ecologici) di Manfredonia, nel Foggiano, colpito con una violenza tale da provocargli lesioni giudicate dai sanitari guaribili in 30 giorni.

L'aggressione è avvenuta alle 4 del mattino dello scorso sabato, 2 luglio. L'uomo era in macchina e si stava recando al lavoro; lungo via Mediterraneo ha notato un dipendente dell'azienda, attualmente in malattia, che gli faceva cenno di fermarsi. A muso duro, quindi, lo avrebbe minacciato: "Se oggi non cambi il turno a mio figlio, e viene lunedì mattina a lavorare, tu muori". Netta la risposta dell'ispettore dell'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti: "Tuo figlio deve lavorare come tutti gli altri finché sarò il responsabile dei servizi".

"Colpito da calci e pugni, uno dei due mi è saltato sulla schiena"

A quel punto è scattata la violenza: "Sono caduto a terra e sono stato colpito da calci e pugni da padre e figlio", racconta la vittima. A sferrare il primo colpo, secondo la denuncia, sarebbe stato il figlio, nel frattempo sopraggiunto alle spalle. "Uno dei due, non sono in grado di dire chi, mi è saltato sulla schiena e sul collo", aggiunge.

Dopo l'aggressione, i due si sono allontanati a bordo di uno scooter scuro. Per le lesioni subite, l'uomo ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Manfredonia prima, e di Casa Sollievo della Sofferenza poi, dove i medici hanno riscontrato "emorragia sottocongiuntivale e ematoma della regione zigomatica destra e dolore cervico-dorso-lombare". Dalle visite specialistiche, è emerso anche un trauma cranico e zigomatico per il quale sarà necessario sottoporsi ad ulteriori accertamenti. L'accaduto è all'attenzione dei carabinieri di Manfredonia; l'ipotesi di reato al momento configurata è quella di lesioni personali.

Il sindaco: "Atto vile, non resterà senza conseguenze"

Il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, esprime "solidarietà e vicinanza" al dipendente vittima del pestaggio.  "Quello accaduto sabato, prontamente denunciato alle forze dell'ordine, è un atto sul quale fare luce per accertare responsabili e motivazioni e che non sarà lasciato cadere nel dimenticatoio senza conseguenze", spiega il primo cittadino.

"La vittima è un esemplare dipendente che sta contribuendo alla difficoltosa operazione di cambiamento per l'efficienza dell'azienda municipalizzata ai rifiuti ed all'igiene urbana, facendo emergere criticità ed 'incrostazioni' evidenziate nero su bianco più volte dalla nostra Amministrazione".

"Questo ennesimo episodio - conclude il primo cittadino - non fermerà certamente questo processo di ristrutturazione aziendale avviato dalla nostra Amministrazione per garantire legalità e trasparenza nella struttura e sensibile miglioramento nel servizio offerto per il decoro urbano ai cittadini". 

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