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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ancona

"Il 99 per cento dei comuni delle Marche è a rischio idrogeologico"

"Sedici morti in cinquant'anni", denuncia il presidente dell'ordine dei geologici delle Marche, che punta il dito contro "l'incoscienza totale" di chi ha costruito "abusivamente e legalmente" in Italia, "creando rischi dove prima non ce n'erano"

L’Italia rischia di franare. Dati alla mano, l’ennesima denuncia arriva da Andrea Pignocchi, presidente dell’Ordine dei geologi delle Marche, a un anno dai tragici eventi dell’alluvione di Senigallia che causò la morte di tre persone. “In ben 1.121 centri urbani italiani gli edifici sorgono in aree franose o golenali. Nel 31% dei casi sono sorti interi quartieri, nel 56% sono nate aree industriali, nel 20% scuole, ospedali e municipi”, ha dichiarato Pignocchi, annunciando la conferenza stampa in cui i geologi presenteranno lo stato del territorio. Nelle Marche, intanto, ”il 99% dei comuni è interessato da dissesti”.

ABUSIVSMO E LEGALITÀ - Pignocchi punta il dito: "In Italia si è costruito abusivamente e legalmente (non fa differenza ai fini del rischio) creando rischi dove prima non c'erano, con incoscienza totale, restringendo alvei di fiumi e torrenti, aumentandone artificialmente le portate e le velocità, modificando le dinamiche fluviali. Dal 1944 al 2012 i danni dovuti al dissesto idrogeologico sono stati valutati in circa 61.5 miliardi di euro di fondi pubblici”. Per quanto riguarda le Marche, nella regione “sono state censite 42.522 frane e si stima che il 19% del territorio, circa 1.600 chilometri quadrati, è a rischio idrogeologico (censite 42.522 frane tra cartografabili e non), 190 kmq a rischio esondazioni, 6 kmq a rischio valanghe, con il risultato che il 99% dei comuni marchigiani è interessato da dissesti". Negli ultimi 50 anni, le vittime sono state sedici, a cui vanno "sommate", ricorda Pignocchi, anche le tre vittime di Senigallia. Non solo: a tutto ciò, prosegue Pignocchi, “si deve aggiungere l'evacuazione di centinaia di persone e danni per milioni di euro”: “solo per l'evento di Senigallia si è stimato un conto di circa 366 milioni mentre oltre 460 milioni si sono stimati per i danni avvenuti nel 2011 con gli allagamenti nel fermano e maceratese”.

IL PREZZO PAGATO DALLE MARCHE - La storia delle Marche è una storia tragica. Ad Ancona nel 1972 ebbe luogo uno degli eventi più disastrosi della storia geologica d’Italia, quando un terremoto del settimo grado della scala Mercalli colpì la città. A San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, nel 1992 caddero ben 370 mm di pioggia in 24 ore causando "il più imponente evento alluvionale delle Marche”, ha ricordato Pignocchi. Sei anni dopo ci furono le esondazioni del Potenza, Chienti, Ete morto e Tenna e nel biennio successivo alluvioni nelle Marche centro-meridionali. Ancora alluvioni ad Aspio nel 2006, esondazioni nel 2009 e numerose esondazioni nel 2011.

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