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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La storia di Ivan, dalle passerelle alla malattia: "Oggi riesco a sorridere grazie a mia figlia"

Ivan Cottini, 32 anni e un passato da modello, ha scoperto di avere la sclerosi multipla cinque anni fa. Per avere sua figlia, Viola, di 22 mesi, ha deciso di sospendere le cure e ha perso l'uso di un braccio. Ma non è pentito: "Ne è valsa la pena, oggi lei è la mia salvezza"

Per vedere nascere sua figlia ha smesso di prendere farmaci e accelerato l'avanzamento della malattia perdendo l’uso di un braccio. Oggi Viola ha 22 mesi e di lei il papà dice: "È la mia cura. Se ne è valsa la pena? Direi di sì". Ivan Cottini ha 32 anni ed è un ex modello di intimo. Cinque anni fa si è svegliato che non ci vedeva da un occhio. "La diagnosi è arrivata quasi subito: sclerosi multipla, purtroppo in una forma molto aggressiva".

Dalle passerelle alle corsie d’ospedale. "In pochi mesi ho perso tutto", racconta a Today, "il lavoro e la mia fidanzata dell'epoca. La voglia di farla finita era tanta". Ma quella di Ivan è soprattutto una storia di riscatto. "Ricordo che una notte qualcosa è scattato dentro di me. Ho capito che non ero pronto a fare una vita da malato. E ho deciso di reagire. In ospedale ho trovato un nuovo amore e da lei ho avuto mia figlia. Oggi è grazie a Viola se riesco a sorridere ogni giorno".

Ma l’arrivo della bimba non è stato indolore. Reso sterile dal cocktail di farmaci che era costretto a prendere ogni giorno, per potere avere sua figlia Ivan ha deciso di sospendere le cure all’insaputa di tutti, anche della compagna: "È  stata una cazzata, ma non riesco a pentirmene, lei è la mia salvezza". Senza medicine però la malattia è peggiorata rapidamente: "La sclerosi multipla è come una carie dei denti, non sai mai dove ti può colpire. Nel mio caso ha compromesso in parte la mia capacità di parlare e in maniera più seria l’uso del braccio sinistro. Adesso riesco a muovere soltanto il pollice".

Non per questo Ivan ha perso il sorriso. Oggi, dopo cinque anni, può dire di avercela fatta. Nelle Marche conduce un programma tv che si chiama 'Ivan on the road' dove intervista personaggi dello sport e dello spettacolo. E non si limita a fare domande: "Mi è capitato di nuotare contro Filippo Magnini e di sfidare Ambrosini ai rigori. Voglio mostrare agli altri che nonostante la malattia riesco a fare tutto. Il messaggio è che tutti possono farcela, se vogliamo davvero una cosa nulla ci può fermare".  

Tra le altre cose Ivan è anche molto attivo sui social. "Ad oggi tra pagine Facebook, Instagram e gruppi vari, ci sono 450mila persone che mi seguono e che si son appassionate alla mia vicenda". Una popolarità che gli ha anche attirato delle critiche. "C’è che mi ha accusato di usare la storia di mia figlia per scopi pubblicitari. Ho ricevuto delle lettere pesantissime. Ma fa parte del gioco. Quando ti esponi magari il 99% delle persone ti applaude e ti ammira, poi c’è anche quell’1% che è roso dall’invidia".

Il momento più toccante? "L’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha scritto una lettera e ha voluto ricevermi nel suo studio. Quando i corazzieri ci hanno lasciati soli mi ha parlato del dolore che ha provato per la morte di sua moglie e si è emozionato. Ho capito subito che era una persona di una grandissima umanità". 

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