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Venerdì, 29 Marzo 2024
Femminicidi

"Il femminicidio? Colpa delle mogli che non amano più i mariti"

Hanno sollevato polemiche le affermazioni di Kiko Arguello, l'iniziatore del cammino neocatecumenale. La Cei si smarca: "Caduta di stile gratuita e grave"

ROMA - Kiko Arguello è stato una delle "star" del Family Day che si è svolto lo scorso sabato 20 giugno in piazza San Giovanni in Laterano.

Iniziatore del cammino neocatecumenale, Arguello ha parlato dal palco riferendosi a un recente fatto di cronaca e dando una sua personale "interpretazione" del femminicidio. Il suo discorso era passato quasi in sordina, ma ora, seppur a scoppio ritardato, le polemiche sono divampate e quelle parole hanno messo in imbarazzo il Vaticano, che ne ha preso le distanze.

Arguello ha citato la storia di Irina Lucidi e di suo marito Matthias Schepp, raccontata in questi giorni nell'ultimo libro di Concita De Gregorio. Dopo la separazione dalla moglie, Schepp ha rapito le loro due bambine e si è suicidato: le piccole non sono mai state ritrovate ma si pensa che con molta probabilità siano state uccise. 

"Ci sono tanti casi di questo tipo, dicono che questa violenza di genere sia causata dalla dualità maschio-femmina, ma per noi non è così. Quest’uomo per noi ha ucciso le bambine per un’altra ragione. Se quest’uomo è ateo, secolarizzato, non va messa nessuno gli conferisce l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo: “Tu sei mio marito” e così lui si nutre dell’amore della moglie. Ma se la moglie lo abbandona e se ne va con un’altra donna quest’uomo può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa moglie gli toglie il fatto di essere amato, e quando si sperimenta il fatto di non essere amato allora questo richiama l’inferno. Quest’uomo sente una morte dentro così profonda che il primo moto è ucciderla. Il secondo moto, poiché il dolore che sente è mistico, siderale e orribile, piomba in un buco nero eterno e allora pensa: “Come posso far capire a mia moglie il danno che mi ha fatto? La sofferenza che ho?”. Uccide i bambini. Perché l’inferno esiste. I sociologi non sono cristiani e non conoscono l’antropologia cristiana. Il problema è che non possiamo vivere senza essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi dalla fidanzata e infine da nostra moglie”.

La Cei ha preso le distanze dal discorso di Arguello, che al suo arrivo sul palco di piazza San Giovanni è stato accolto da un boato di folla. "Piazza viva! Nel suo intervento Arguello si è però reso protagonista di una caduta di stile gratuita e grave", ha dichiarato al Sir, il Servizio d'informazione religiosa, don Ivan Maffeis, il direttore dell'Ufficio nazionale per le comunicazione sociali della Cei. "Sembra che il segretario della Cei abbia detto altro ma il Santo Padre sta con noi - aveva detto Arguello dal palco - Ho scritto al Santo Padre, dopo aver ricevuto le lettere di alcune famiglie e il Papa mi ha risposto quando, domenica scorsa, ha detto che ci sono ideologie che colonizzano le famiglie e contro cui bisogna agire. Qualcuno sbaglia se pensa che non gli piacciono i cortei".  Maffeis però replica: "Contrapporre il Papa alla Cei e, nel caso specifico, al suo segretario generale è strumentale e non veritiero"

IL DISCORSO DI KIKO ARGUELLO|VIDEO

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