"Non ho ucciso Yara, ho tre figli...": il presunto killer si sfoga in cella
Il presunto assassino di Yara Gambirasio non parla davanti ai magistrati, ma si sfoga con i compagni di cella: "Come avrei potuto uccidere quella ragazzina? Sono innocente". Oggi c'è l’udienza di convalida del fermo
ROMA - E' rimasto in silenzio, per ora, davanti al pubblico ministero. Ma in carcere, dalla cella di isolamento in cui è rinchiuso con l'accusa di essere il killer della giovane Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti si sarebbe sfogato, non appena arrivato, con le guardie del penitenziario e con gli altri detenuti.
Anche ieri l’uomo ha incontrato i magistrati, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. E oggi, davanti al giudice delle indagini preliminari Ezia Maccora, è prevista l’udienza di convalida del fermo. "Sono un padre, ho tre bambini: uno ha tredici anni, la stessa età di Yara. Non l'ho uccisa io, non farei mai un'atrocità del genere", avrebbe detto il muratore di Mapello, secondo la ricostruzione di Repubblica. E poi ha attaccato: "Mi hanno incastrato perché non trovavano nessun altro.. gli inquirenti si sono sbagliati".
Sul fronte delle indagini intanto, arriva la conferma del Dna. Massimo Giuseppe porta il cognome Bossetti, ma è il figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999 a 61 anni. Ieri, poi, è arrivato il risultato di un secondo test del Dna su Giovanni Bossetti, l’uomo che per 43 anni aveva pensato di essere il padre di Massimo Giuseppe: non lo è. E proprio il padre del presunto killer, dopo aver creduto per tutti questi anni di essere il genitore naturale, non trova pace. La moglie, Ester Arzuffi, infatti ha sempre sostenuto che quel figlio fosse suo e non dell'autista di Gorno, Giuseppe Guerinoni. I test del Dna, però, non lasciano dubbi, in attesa di capire se Bossetti oggi parlerà davanti al giudice delle indagini preliminari.
