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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Questa commemorazione è una farsa": parlano i soccorritori di Lampedusa

Vito Fiorino durante la strage nell'isola salvò 47 migranti con la sua barca. Oggi alle celebrazioni non ci va: "Abbiamo vissuto dodici mesi nell'indifferenza, ora vogliamo silenzio"

C'è chi a un anno dalla strage di Lampedusa, dove morirono più di trecento persone, definisce a giornata in ricordo delle vittime "un teatrino". Non è una persona qualunque, ma uno di quei cittadini lampedusani che nel giorno della strage aiutarono la marina a salvare i sopravvissuti.

Lui si chiama Vito Fiorino, è diportista e con la sua barca e il suo equipaggio il 3 ottobre 2013 salvò 47 vite. Ma oggi non ha voglia di commerazioni. La ragione? La spiega chiaramente in un volantino distribuito nei bar e per le vie dell'isola, indirizzato al sindaco Giusi Nicolini:
 

In occasione dell'anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013 che ha provocato la morte di 368 persone, io sottoscritto Vito Fiorino, personalmente e in nome delle sette persone che si sono prodigate con me al salvataggio di 47 vite umane a bordo della mia imbarcazione, RIFIUTO ESPRESSAMENTE di partecipare a qualsiasi cerimonia organizzata dal Comune di Lampedusa


Per lui e gli altri soccorritori che furono i primi  a intervenire nel luogo della strage "non ha senso fare un festival sui morti, con le solite passerelle". Loro hanno deciso di fare una commemorazione silenziosa e discreta, senza clamore e in silenzio: stanotte andranno prenderanno il mare con lo stesso peschereccio di quella notte terribile e ringrazieranno il vento:

Quella notte il vento ha soffiato a favore di questi ragazzi, perché era un vento di scirocco, che soffia da Sud-Est verso le coste di Lampedusa. Se ci fosse stato il maestrale, Nord-Ovest, non avremmo trovato in mare neanche una persona. Solo questo volevo dire: grazie anche allo scirocco. Sarà la nostra commemorazione. In silenzio, senza riflettori accesi

Fonte: Repubblica.it →
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