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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Italia

Scoppia la protesta dei migranti: "Vogliamo lavorare"

Cartelli in mano, un gruppo migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa, martedì sera ha sfilato, lungo le strade dell'isola in mezzo ai turisti. L'atmosfera s'è fatta, di nuovo, tesa. Gentiloni all'Onu: "Su migranti serve risposta globale"

LAMPEDUSA - "Siamo qui per lavorare". "Siamo qui in pace". "Africa + Europa uguale umanità". E' con questi cartelli in mano che un gruppo di tunisini martedì sera ha sfilato, in mezzo a turisti ed isolani.

Lo riporta oggi il quotidiano Agrigento Notizie. Nonostante i tentativi di rassicurazione, l'atmosfera s'è fatta, di nuovo, tesa a Lampedusa dove, al momento, ci sono circa 200 tunisini in attesa di essere trasferiti. 

Solo settimana scorsa il neo sindaco di Lampedusa Totò Martello aveva chiesto di chiudere il Centro di accoglienza "Sapevo che pronunciando queste parole avrei creato un “caso”, che mi sarei attirato critiche e apprezzamenti, sguardi di indignazione e messaggi di incoraggiamento. Ma era l’unico modo per accendere i riflettori su quello che da alcune settimane sta avvenendo nella nostra isola: in troppe occasioni i migranti sbarcano, vengono soccorsi ed accolti, e subito dopo vengono lasciati liberi di muoversi come vogliono senza che nessuno intervenga per verificare se soggiornano o meno all’interno del Centro".

Ora la situazione è tornata alla normalità: "Sono aumentati i controlli sui migranti e il Centro di accoglienza ha ripreso le sue funzioni - dice Totò Martello - Purtroppo a volte nel nostro Paese è necessario ‘alzare la voce’ per ottenere il rispetto dei diritti e delle regole".

"Se un cittadino italiano avesse fatto quello che ho visto fare a molti migranti giunti sull’isola in queste settimane (vagabondare e ubriacarsi per il centro cittadino, importunare passanti, utilizzare le strade come fossero toilette a cielo aperto) e avessi chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. Purtroppo però devo constatare che chiedere che anche i migranti rispettino le stesse regole che valgono per i lampedusani e per gli altri cittadini italiani, secondo qualcuno significa essere “razzista” se non addirittura “terrorista”. Lampedusa è stata, è, ed intende continuare ad essere un’isola di accoglienza: è mio dovere però chiedere che l’accoglienza sia organizzata all’interno di un contesto di regole di ordine pubblico e di decoro".

Gentiloni all'Onu: "Su migranti serve risposta globale"

Solo ieri il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, parlando all'Assemblea Generale dell'Onu, aveva spiegato: "Il futuro dell'Europa è in Africa. E' investendo in Africa che si affrontano anche le cause profonde delle migrazioni, in primis le disuguaglianze economiche e demografiche".

"L'Italia vuole restare un Paese di accoglienza, pur nella consapevolezza del legame inscindibile fra il principio di solidarietà e quello della sicurezza. Ma - ha continuato Gentiloni - per consolidare la nostra azione abbiamo necessita' di una risposta globale al fenomeno migratorio, che parta dall'Unione Europea e tocchi l'intera Comunita' Internazionale". "La nostra proposta per affrontare congiuntamente il fenomeno migratorio sul piano globale- ha poi spiegato il presidente - si basa su tre principali azioni: "investing", "protecting" e "valuing": "investire" nel sostegno ai Paesi di origine e transito, "proteggere" i rifugiati e i migranti piu' vulnerabili, "valorizzare" i molti aspetti positivi e le opportunita' derivanti dalle migrazioni"

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