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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scatta lʼobbligo dellʼetichetta di origine per latte e derivati

Dovrà riportare il luogo di mungitura del latte e quello della lavorazione. L’obbligo si applica al latte vaccino, ovi-caprino, bufalino e di altra origine animale. "Questo è un traguardo storico per il nostro Paese", dice il ministro Maurizio Martina

Da oggi l'origine del latte e dei suoi derivati dovrà essere obbligatoria in etichetta in modo chiaro, visibile e facilmente leggibile.

I consumatori italiani, spiega il Ministero dell'Agricoltura, "devono essere informati per poter scegliere consapevolmente cosa mettere a tavola". Per il ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, si tratta di "un traguardo storico per il nostro Paese che ci consente di creare un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. Siamo da sempre in prima linea nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza nei confronti di chi acquista prodotti agroalimentari e questa scelta lo dimostra".

L'obbligo si applicherà al latte vaccino, ovo-caprino e bufalino e ai relativi derivati. Con un piccolo rettangolino adesivo, spiega in una nota l'Istituto di servizi per il mercato agricolo-alimentare, verranno complessivamente tutelati oltre un milione di tonnellate di formaggi prodotti e commercializzati in Italia. Vediamo cosa cambia nel dettaglio. Tutto ruota attorno alla dicitura sulle nuove etichette. Saranno di due tipi: 1) "Paese di mungitura": nome del Paese nel quale è stato munto il latte; 2) "Paese di condizionamento o trasformazione": nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte.

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “Origine del latte: Italia”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: – latte di Paesi Ue, se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; latte condizionato o trasformato in Paesi Ue, se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura “Paesi non Ue”. Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.

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