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Sabato, 20 Aprile 2024
Le indagini / Brescia

Laura Ziliani: arrestate le due figlie della donna ritrovata morta nel fiume

In carcere anche il fidanzato della figlia maggiore. La vittima, ex vigilessa di 55 anni, era scomparsa da Temù l'8 maggio scorso. Il Gip: "Volevano impossessarsi del suo patrimonio"

I carabinieri hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, nei confronti di due sorelle di 26 e 19 anni, figlie di Laura Ziliani, la donna scomparsa da Temù, in provincia di Brescia, nella mattinata dell'8 maggio 2021, nonché del fidanzato della sorella maggiore. Il corpo della donna venne poi ritrovato tra la vegetazione sulle rive del fiume Oglio, sempre a Temù, in Valle Camonica, domenica 8 agosto.

Le indagini, avviate dai militari della Compagnia di Breno parallelamente alle ricerche, hanno evidenziato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, inducendo i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell'infortunio o del malore in montagna.

Per queste ragioni, spiegano gli investigatori, a fine giugno, le due figlie e il fidanzato della più grande, sulla base delle prime risultanze investigative, erano stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.

Ma perché Laura Ziliani sarebbe stata uccisa? Nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di due delle tre figlie della donna (Silvia e Paola Zani, la prima di 27 anni, la seconda di 19) e del fidanzato della maggiore, Mirto Milani, il Gip Alessandra Sabatucci, scrive che "i tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici". 

Si legge ancora nelle 38 pagine degli atti, dove emergerebbe una chiara volontà omicida degli arrestati: "Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione che ha permesso ai tre indagati di organizzare un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte della donna e di depistare le indagini a loro carico".

Un residente di Temù, inoltre, avrebbe visto il 25 maggio i due fidanzati Mirto Milani e Silvia Zani entrare nella boscaglia, dove i carabinieri hanno poi trovato la scarpa mancante. La prima era stata rinvenuta nel torrente Fumeclo, "in un punto che sarebbe incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe intrapreso la signora Ziliani", spiegano i carabinieri.

Laura Ziliani:perché la versione dei tre indagati è ritenuta "poco credibile"

"Sin da subito - fanno sapere dall'Arma -, sono risultati sospetti sia l’allarme dato troppo in fretta dalle due figlie, sia il rinvenimento del telefono cellulare, da cui la donna non era solita separarsi, trovato sotto una panca in cantina. Anche la scarpa è stata rinvenuta nel torrente Fumeclo, in un punto che sarebbe incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe intrapreso la signora Ziliani".

Laura Ziliani indagini ansa-2

Quando è stata ritrovata la salma, "la donna indossava solo una canottiera e degli slip, abbigliamento assoluta incompatibile con la ricostruzione fornita dagli arrestati" continuano i militari. "In sede di esame autoptico, il medico legale non ha rilevato segni di lesioni esterne. Inoltre il corpo non presentava tracce compatibili con una lunga permanenza in acqua: l’ipotesi investigativa è che possa essere stato occultato in un ambiente le cui caratteristiche hanno rallentato il processo di trasformazione e decomposizione".

"Sono in corso indagini scientifiche di particolare complessità, al fine di valutare l’effetto degli agenti esterni sul processo di decomposizione corporea" concludono gli inquirenti. "I preliminari accertamenti tossicologici eseguiti dall’istituto di medicina legale di Brescia hanno riscontrato la presenza di benzodiazepine nel corpo dell'ex vigilessa".

Laura Ziliani, chi era la vittima 

Madre di tre figlie, Laura Ziliani era vedova dal 2012 per aver perso il marito Enrico Zani, morto a 53 anni all'ospedale di Edolo dopo essere finito sotto una valanga mentre praticava scialpinismo. La donna si era rifatta una vita: lavorava in comune a Roncadelle e viveva a Urago Mella insieme al nuovo compagno e a una delle tre figlie (l'unica non indagata). 

Nonostante il dramma vissuto sulla pelle, con la scomparsa del marito, Laura non aveva mai abbandonato la montagna, sua grande passione. Spesso si fermava a Temù e spesso usciva a camminare anche da sola. Come sabato 8 maggio: ma da quel momento nubi oscure si stagliano sul destino della 55enne. E adesso c'è anche un'indagine per omicidio che sta facendo luce sulla triste fine della donna. 

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