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Sabato, 20 Aprile 2024
Il giallo

Il cadavere sepolto e riemerso dal fiume, trovato da un bambino: il corpo è di Laura Ziliani?

L'esame del Dna e l'autopsia per sapere se il cadavere di Temù (Brescia) è della vigilessa di 55 anni scomparsa tre mesi fa nella stessa zona. Si indaga per omicidio volontario

Il giallo si infittisce, anche se molti indizi porterebbero a Laura Ziliani. Solo l'esame del Dna e l'autopsia daranno le risposte definitive. Per il resto la triste storia sembrerebbe purtroppo già scritta: non ci sarebbero ormai dubbi sul fatto che il corpo ritrovato domenica scorsa sulle sponde di un torrente che porta alla centrale idroelettrica di Temù, in provincia di Brescia, tra la pista ciclabile e il greto del fiume Oglio, sia quello di Laura Ziliani, l'ex agente di polizia locale e poi dipendente del comune di Roncadelle di cui non si avevano notizie dall'8 maggio scorso. La donna, 55 anni, è scomparsa misteriosamente nel nulla tre mesi fa proprio in quella stessa zona.

Laura Ziliani, il giallo del cadavere e l'ombra dell'omicidio: perché sarebbe stata uccisa?

Serviranno ulteriori accertamenti. Al momento non si esclude che la salma possa essere stata sepolta e poi sia tornata alla luce a seguito dell'esondazione del fiume, dopo giorni di temporali. Le notizie che rapidamente si susseguono lasciano senza parole i residenti del piccolo paese del Bresciano e tutti quelli che conoscevano Laura Ziliani: il corpo sarebbe stato trovato senza vestiti e con la testa rasata. Circostanze che farebbero pensare a una sorta di depistaggio, o addirittura a un macabro rituale. Il corpo sarebbe stato sepolto da diversi centimetri di sabbia, tra una ventina e il mezzo metro, poi trascinato via dal fiume esondato.

"Noi in paese lo chiamiamo limo - ha detto il sindaco Giuseppe Pasina, intervistato dalle telecamere Rai - e a questo punto speriamo sia davvero l'epilogo di questa drammatica vicenda. La zona era già stata setacciata, l'avevamo cercata in tutto il nostro territorio: per questo al termine delle ricerche era stata valutata la possibilità che fosse stata sepolta". E così è stato, almeno fino a 48 ore fa. Tante le domande ancora senza risposta, ma le prime arriveranno da qui a pochi giorni: innanzitutto l'esame del Dna, poi l'esame autoptico. E a seguire una catena di scoperte e rivelazioni che potrebbero forse chiudere il cerchio.

Le indagini sulla scomparsa di Laura Ziliani

Chi ha ucciso Laura Ziliani? Quando è morta la donna? Che ne è stato fatto del corpo prima di seppellirlo? La donna risultava scomparsa dall'8 maggio scorso. Le ricerche sono proseguite per diversi giorni, poi riprese dal 23 maggio quando vicino al fiume venne trovata una delle sue scarpe, poi nuovamente interrotte. Nel mezzo, la svolta delle indagini: due delle tre figlie di Laura Ziliani (e con loro il fidanzato della figlia maggiore) indagate per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Sarebbero state alcune incongruenze nel loro racconto a far scattare l'iscrizione nel registro degli indagati. Si tratta di un atto dovuto.

Quell'8 maggio la donna sarebbe stata ripresa da una telecamera in paese. Un testimone raccontò di averla incrociata su un sentiero. Poi, il nulla. Diversi gli elementi ancora senza risposta, come ad esempio perché il cellulare e il computer della donna fossero nascosti in cantina, o perché le videocamere non avessero ripreso l'auto della donna. Nel corso delle indagini era stata sequestrata anche l'abitazione in cui vive Laura Ziliani insieme a una delle figlie. A dare l'allarme furono proprio le figlie. Dalle prime ricerche era stato recuperato il suo cellulare, rimasto in garage. Da quel giorno e per una decina di giorni senza sosta erano state mobilitate centinaia di persone, tra tecnici e volontari, purtroppo senza successo.

Dopo il primo stop, le ricerche erano riprese a seguito del ritrovamento di una scarpa (a circa 500 metri dal luogo del ritrovamento di un cadavere ieri). Poi più nulla. Fino al macabro ritrovamento di domenica scorsa, tra l'altro ad opera di un bambino di meno di dieci anni. Il piccolo stava passeggiando insieme al padre, con il suo cane, quando si è avvicinato al luogo dove la donna giaceva da chissà quanto tempo. Si sono ritrovati davanti un cadavere, in mezzo alla vegetazione, vicino al fiume Oglio, in un'area dove il fiume aveva tracimato di recente. Sul posto sono accorsi i carabinieri, gli specialisti della scientifica, il pm di turno, i volontari del soccorso alpino, i vigili del fuoco e gli operatori della protezione civile.

Laura Ziliani aveva lavorato tanti anni a Temù come agente di polizia locale. Aveva lasciato la montagna per andare a vivere in città a seguito della morte del marito, travolto e ucciso da una valanga nel 2012. Abitava a Brescia, a Urago Mella, e lavorava alle dipendenze del comune di Roncadelle. Laura non aveva mai abbandonato la montagna, sua grande passione. Spesso si fermava a Temù e spesso usciva a camminare anche da sola. Ora le indagini sulla sua scomparsa potrebbero prendere definitivamente un'altra piega.

Aggiornamento 20.30: La mamma, la figlia non indagata e i due fratelli di Laura Ziliani da una parte, le due figlie indagate dall'altra. La famiglia della donna si divide sul piano "legale". I primi si sono affidati ad un avvocato che nominerà un consulente in vista della prova di comparazione del Dna con il cadavere ritrovato domenica a Temù, nel Bresciano, e in vista dell'autopsia. Esami che saranno effettuati giovedì all'istituto di medicina legale degli Spedali civili di Brescia. Le due figlie indagate di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore invece - per loro l'ipotesi di reato è omicidio volontario e occultamento di cadavere - sono rappresentati da avvocati diversi.

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