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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Crisi economica

Né studio né lavoro per 2 milioni di giovani

Record italiano nell'Unione Europea: il 22,7% dei giovani tra i 15 e i 29 anni non lavora, non studia e non si impegna in formazione

L'Italia ha il record di "neet" nell'Unione Europea. Con il termine inglese - letteralmente "not in employment, education or training" - si indica la categoria dei giovani che non lavorano, non studiano e non si impegnano in formazione. E in Italia la cifra dei "neet" è altissima: ben due milioni. Ecco perché la nostra penisola "primeggia" nell'Ue.

Un triste fenomeno, quello dei giovani disoccupati, di certo peggiorato con la crisi economica, anche se in Italia sembra essere pregresso a causa della sua natura strutturale. "La maggior parte dei neet italiani non ha mai lavorato", spiega a TMNews Massimiliano Mascherini, direttore delle ricerche allo Eurofound, la fondazione dell'Unione europea impegnata sul miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

14 MILIONI DI NEET IN UE - Eurofound ha richiamato l'attenzione su questo tema con un corposo rapporto, dal quale spicca innanzitutto la mole raggiunta dai giovani neet nell'Ue: 14 milioni in totale. Ma la gravità effettiva del quadro nei singoli paesi si valuta soprattutto in termini percentuali rispetto al totale dei giovani. Anche in questo caso l'Italia segna un piazzamento preoccupante: registra un 22,7 per cento di giovani neet tra 15 e 29 anni, la terza percentuale più elevata tra tutti i paesi, dopo il 23,2 per cento della Grecia e il 24,6 per cento della Bulgaria. Nell'Ue in media il 15,4 per cento dei giovani tra 15 e 29 anni non lavora e non studia.

AUMENTO IN ITALIA - In termini assoluti nel 2008 in Italia si contavano 1,9 milioni di neet, ma ormai hanno superato i 2 milioni, spiega Mascherini, mentre nell'Ue hanno raggiunto quota 14 milioni dai quasi 12 milioni del 2008. Il quadro tende ad aggravarsi con l'avanzare degli anni: se tra 15 e 19 anni i giovani italiani neet sono l'11,7 per cento, nella fascia 20-24 anni salgono al 27,4 per cento e in quella 25-29 anni al 27,8 per cento. Quest'ultima è la seconda peggior percentuale dopo quella della Bulgaria (29,3%). Meno giovani sul lavoro, oppure che si educano o si formano per trovare un lavoro, significa in prospettiva meno ricchezza che verrà prodotta nel paese. E partendo da questo presupposto Eurofound ha inserito nel rapporto delle stime sui costi che i neet implicano per tutta l'economia.
 

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