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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I commercialisti della Lega e i soldi della Regione per le case sul lago

Lombardia: due dei tre contabili leghisti arrestati hanno usato 307mila euro provenienti dalla compravendita della sede della fondazione per acquistare la “Bouganville” e la “Tigli” sul Garda.

Una parte degli 800mila euro incassati dalla Lombardia Film Commission per l'acquisto della sede di Cormano è stata utilizzata da Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni per l'acquisto di due appartamenti nel Green Residence Sirmione di Desenzano del Garda. Repubblica e il Fatto Quotidiano raccontano oggi uno dei risvolti dell'inchiesta sui commercialisti della Lega. 

I commercialisti della Lega e i soldi della Regione per le case sul lago

La storia è contenuta nel dossier della Guardia di Finanza e si tratta dell'unico investimento rintracciato dalle fiamme gialle. L'informativa è stata consegnata al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e al pubblico ministero Stefano Civardi: «Risulterà evidente – scrive la Gdf - come la provvista utilizzata da Taaac srl sia stata formata per metà da liquidità avente inequivoca matrice pubblica, in quanto associabile (temporalmente, soggettivamente e quantitativamente) allo smistamento a cascata del contributo pubblico di Regione Lombardia a Lombardia Film Commission, e da questo versato ad Andromeda per l’acquisto dell’immobile di Cormano».

Prima dell’arrivo del denaro pubblico, «dagli accertamenti bancari è emerso che Taac non possedeva disponibilità finanziarie adeguate a fronteggiare autonomamente investimenti di qualsivoglia natura e prezzo», avendo «liquidità per 308mila euro». La prima acquisizione al “Green Residence Sirmione” riguarda l’abitazione “Bouganville” con box, al prezzo di 310mila euro, perfezionata il 21 dicembre 2017, undici giorni dopo la vendita dell’immobile di Cormano a Lombardia Film Commission.

La seconda è del 30 marzo 2018: Taaac acquista l’immobile “Tigli”, sempre con garage, per 330mila euro. Un terzo box viene acquistato a settembre 2018 per 28mila euro. In questo scenario, sintetizza il documento della Guardia di Finanza, la Taaac (amministrata dalla cognata di Di Rubba, Vanessa Servalli, indagata insieme ai tre commercialisti) «è solamente una delle pedine create e manipolate da Di Rubba e Manzoni per dissimulare l’appropriazione del profitto derivante dall’operazione immobiliare di Cormano, di per sé caratterizzata da plurimi profili di anomalia».

La barista che ha ricevuto soldi dalla Lega e l'indagine sul denaro allo staff di Salvini

La caccia ai 49 milioni della Lega

I magistrati di Genova e Milano indagano sulla pista dei 49 milioni della Lega e sono convinti che la gran parte dei soldi sia stata fatta sparire utilizzando questo tipo di operazioni. Come riporta l'Ansa, il quadro descritto in una segnalazione di operazioni sospette, un 'Sos', dell'Uif di Bankitalia del 2019 e riportata nell'informativa è quello di una "Operatività non coerente rilevata tra diverse società, coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, ed il partito politico Lega Nord" molte delle quali "riconducibili a (...) dottori commercialisti" di Bergamo e Milano". E poi "operazioni di accredito, spesso connotate da importo tondo e da periodicità non in linea con gli usi di mercato, (...) seguite da operazioni in segno contrario in favore di professionisti e società sempre riconducibili al (...) partito politico".

Nel rapporto degli ispettori di via Nazionale, già l'anno scorso, si traccia la cornice dentro la quale stanno indagando il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi in una vicenda che ha delle connessioni anche con quella dei 49 milioni spariti e su cui sta lavorando la Procura di Genova. In un passaggio si sottolinea che "a fronte di fondi ordinati" dal partito e "dal Gruppo Lega.Salvini premier" a favore di entità collegate sono stati disposti pagamenti a favore" di Luca Sostegni, presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri. Inoltre, a proposito si parla anche del caso, già emerso, della società Valdolive "impegnata nel settore pubblicitario, precedentemente di proprietà" di Vanessa Servalli barista e cognata di Alberto Di Rubba, uno dei tre commercialisti ai domiciliari da una settimana, che "ha ricevuto bonifici dalla Lega Nord, dalla Partecipazioni S.r.l. e dallo Studio Dea Consulting S.r.l", nomi ricorrenti nell'indagine milanese. "Tali fondi - si legge nella Sos - sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff" dell'allora ministro dell'interno Matteo Salvini, "Luca Morisi, Leonardo Foa, Matteo Pandini".

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