Caso La Russa, lo staff del padre: "Offese e ricostruzioni false, è stato passato il segno"
La procura di Milano sta valutando la possibilità di chiedere al Senato l'autorizzazione a sequestrare lo smartphone del ragazzo, la cui sim è intestata al presidente del Senato. Lo sfogo contro i media in una nota: "Basta speculazioni. Non risulta più tollerabile la condotta di chi si sostituisce ai pm"
Nel cellulare di Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato accusato di stupro, potrebbero esserci dettagli importanti per capire cosa sia successo tra il 21enne e la ragazza che lo ha denunciato. Per questo motivo, la procura di Milano sta valutando una eventuale richiesta alla Giunta per l'autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare del giovane, la cui sim è intestata al padre Ignazio e quindi non sequestrabile in quanto protetta dalle garanzie previste per i parlamentari, come l'immunità. Da quanto si è appreso, la necessità di effettuare accertamenti sul telefono del 21enne, indagato per violenza sessuale in seguito alla denuncia di una sua ex compagna di scuola, non è immediata.Inoltre, prima di rivolgersi al Parlamento, inquirenti e investigatori intendono lasciare la possibilità al giovane di consegnare autonomamente il suo smartphone.
Sta andando avanti anche oggi l'attività di ascolto di testimoni, tra cui anche amici e conoscenti di Leonardo Apache La Russa, nell'inchiesta della Procura di Milano sulla presunta violenza sessuale ai danni di una 22enne, che ha denunciato di aver subito abusi dal figlio del presidente del Senato. Le audizioni si stanno concentrando ancora sulla serata del 18 maggio alla discoteca Apophis, dove la ragazza incontrò l'ex compagno di scuola.
Lo staff di La Russa: "Basta speculazioni"
Sul caso è intervenuto lo staff del senatore e avvocato Ignazio La Russa, che ha chiesto di porre fine alle speculazioni, in attesa che gli investigatori facciano chiarezza: "Il Presidente La Russa, dopo la nomina dell’avv. Bazzoni da parte del figlio Leonardo, si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell’operato dei Magistrati della Procura di Milano. Da un punto di vista mediatico, risulta, però, ormai passato il segno. Più volte sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del Presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e dello stesso Leonardo (definito "trapper" per avere messo in rete solo nell'anno 2019, due canzoni col testo non suo, mentre è ormai al terzo anno di università)".
"Non sono financo mancati talk-show televisivi con esponenti privi di ogni conoscenza dei fatti ma forti delle loro convinzioni ideologiche, nonché offese ai La Russa che, di converso, si sono da sempre distinti per riconosciuta onorabilità, onestà e dirittura morale non solo con Ignazio, ma nei 50 anni continuativi di presenza dei La Russa in Parlamento - sottolineano dallo staff - Non risulta più tollerabile la condotta di chi si sostituisce ai Pm con pretese di indagine e richieste istruttorie. Travalica ogni rispetto l’operato di associazioni di sinistra che affiggono manifesti e preannunciano flash-mob politici e diffamatori. Per tacere dei social. Per queste ragioni, si rinnova l’invito ad affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti e ci si augura che termini ogni speculazione politica della vicenda".
"Tuttavia - conclude la nota - in ragione di quanto è sino ad oggi accaduto, la famiglia La Russa si è vista costretta ad incaricare l’avvocato Vinicio Nardo del Foro di Milano per tutelare, nelle competenti sedi giudiziarie, l’onorabilità del Presidente e degli altri componenti della famiglia. L’avvocato Nardo, che non si occuperà della vicenda di Leonardo (per il quale Leonardo ha incaricato l’avvocato Bazzoni), sta raccogliendo tutti gli elementi che da giorni esulano dal normale esercizio del diritto di cronaca e di critica con riguardo alla famiglia La Russa".