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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ROMA

Leo, morto in un incidente stradale: la famiglia autorizza l'espianto degli organi

Leonardo Sabato, poliziotto di 33 anni, si è spento mercoledì scorso dopo un mese di agonia. I suoi organi hanno salvato due vite. Il commovente ricordo di un collega: "Avevi sempre una parola gentile con tutti. Mi piace pensare che nel petto di un giovane batta il tuo cuore"

ROMA - Ha deciso di autorizzare l'espianto degli organi, la famiglia di Leonardo Sabato, il poliziotto 33enne morto mercoledì scorso in seguito ad un incidente avvenuto il 26 febbraio sul Grande Raccordo Anulare. Ne dà notizia la pagina della Polizia di Stato, Agente Lisa

"Ciao Leo, per salutarti prendo in prestito le parole del tuo capo, un poliziotto come noi due. Lui ha scritto al direttore del Centro Nazionale Trapianti per parlargli di te e della possibilità che hai dato ad altre persone di continuare a vivere attraverso te, donando i tuoi organi. La sua lettera iniziava con 'E’ con sentimenti contrastanti…' e io provo la stessa cosa ora scrivendo". 

Il centro trapianti di Siena si è mobilitato e il cuore di Leonardo ha salvato la vita ad un uomo di 44 anni, il suo fegato quella di una bambina, le cornee aiuteranno altre persone a ritrovare il sorriso.

Un saluto commovente, quello dei colleghi di Leo: "Certo 33 anni sono davvero pochi per andarsene e quell’incidente sul GRA di Roma si è portato via tutto il tuo entusiasmo, la tua gioia di vivere e di goderti il mondo. E si è portato via anche la tua delicatezza e la tua generosità. Sempre una parola gentile per chi incontravi, nel tempo libero come nel lavoro. Da giovani non si pensa mai di manifestare la volontà di donare gli organi e quando la tua famiglia ha dovuto scegliere ha riflettuto sulle parole del medico che gli aveva portato la più crudele delle notizie. Cosa avresti deciso tu, sempre pronto a dare una mano a chi era in difficoltà?".

"E’ stata una decisione dura ma che è venuta da sé. E ora mi piace pensare che nel petto di un giovane batta il tuo cuore, che parte del tuo fegato abbia ridato speranza ad un bambino e che altre persone sorrideranno di nuovo grazie a te. Ecco perché ho sentimenti contrastanti e poi come mi ha detto Donata, tua sorella, “questo era anche il modo per non darti un addio definitivo su questa terra”.

La redazione è vicina al dolore della famiglia alla quale vanno le più sentite condoglianze. (Da RomaToday

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