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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio Yara, "a processo" le lettere tra Bossetti e la detenuta Gina

La difesa del muratore di Mapello: "Discorsi tra adulti, non c'entrano con le ricerche fatte da Massimo Bossetti sul pc". Il processo è in corso a Bergamo

Le lettere tra Massimo Bossetti e una detenuta (Gina) potrebbero essere acquisite nel processo in corso a Bergamo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Alla richiesta, formulata durante la scorsa udienza dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, ha replicato la difesa di Bossetti, che si è associata alla richiesta di acquisizione purché sia integrale: "Bisogna bisogna acquisirle tutte, per intero e nell'originale", ha affermato in aula stamane l'avvocato Paolo Camporini.

Si tratta, ha detto, di "una corrispondenza tra due persone adulte che non si sono mai viste. Sono lettere che devono essere contestualizzate e sono la trasposizione di una affettività compromessa dal carcere". Secondo la difesa di Bossetti, con la detenuta Gina "ci sono discorsi tra adulti senza nessun collegamento con le ricerche fatte sul computer".

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Anzi, il contenuto conferma "la personalità dell'imputato che continua a dirsi innocente, continua ad avere fiducia nei giudici e ha parole positive anche nei confronti della vittima, in un contesto in cui non poteva pensare che venissero sequestrate". La difesa si è anche pronunciata riguardo la richiesta fatta dalla pubblica accusa di una consulenza sull'autocarro e quella medico legale: "Se la Corte ritiene che su questi punti ci siano dei dubbi può dotarsi di periti". La Corte d'Assise si è quindi ritirata in camera di consiglio per decidere se respingere o accettare le richieste di perizia avanzate dalla difesa di Massimo Bossetti, a partire da quella sul Dna. 

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