Il Libano al buio e l'incendio nell'impianto petrolifero
Il rogo è divampato lunedì mattina in un serbatoio che secondo il ministro dell'Energia appartiene all'esercito. Il paese da giorni è al buio per la mancanza di carburante per alimentare le centrali elettriche
Un violento incendio è divampato lunedì mattina in uno dei serbatoio degli impianti petroliferi di Al-Zahrani, nel sud del Libano. Stando a quanto riportato dal quotidiano locale L’Orient-le Jour non ci sarebbero feriti e tutti i lavoratori dello stabilimento sarebbero incolumi, ma il rogo preoccupa per l’intensità, la vicinanza con altri serbatoi e il rischio esplosione.
Sul posto oltre alla protezione civile sono intervenuti i vigili del fuoco, arrivati anche da Beirut proprio per aiutare a circoscrivere l’incendio ed evitare che le fiamme si propaghino. Presente anche l’esercito per l’evacuazione dell’area, mentre il traffico è stato interamente deviato verso l’autostrada, inizialmente chiusa in via precauzionale e poi riaperta.
إشتعال النيران في خزّان مازوت في منشآت الزهراني!
— Jossy.H.KH🇱🇧🇫🇷 (@JossyHannaKh) October 11, 2021
بعد في شي مصيبة ما صارت ب #عهد_الذل
هيدا اللي بعد ناقصنا 😡 pic.twitter.com/ay60mTiSCh
Il ministro dell'Energia, Walid Fayad, ha spiegato dopo una riunione al Gran Serail (quartier generale del Primo Ministro del Libano) che il serbatoio in fiamme “appartiene all'esercito libanese e contiene carburante”, sottolineando che l’incendio sarebbe “sotto controllo”. Il primo ministro Nagib Mikati avrebbe già richiesto un sopralluogo di Fayad per avere un aggiornamento sulla situazione, e un report per capire che cosa abbia causato l’incendio.
بعد يوم من إعادة تشغيلها.. حريق كبير في منشآت النفط الخاصة بمحطة الزهراني للكهرباء في #لبنان ..
— المقدسي للإعلام (@AlmakdesyMedia) October 11, 2021
تصوير: وكالات pic.twitter.com/e6zyiNDhGL
Gli impianti petroliferi di Zahrani fanno parte dell'infrastruttura che ospita le riserve di carburante importato prima della distribuzione. Il Libano è da mesi paralizzato dalla carenza di carburante (il prezzo del petrolio intanto lunedì mattina ha superato gli 80 dollari a barile, prezzo che non raggiungeva dal 2014) e in balia di una grave crisi energetica a causa dell’interruzione dell’approvvigionamento.
Sabato la centrale elettrica di Zahrani, adiacente agli impianti, è stata chiusa insieme con quella di Deir Ammar, nel nord del Paese, dopo l’esaurimento delle scorte di carburante, lasciando al buio 6 milioni di persone. La discesa sotto la soglia dei 270 megawatt ha infatti reso impossibile stabilizzare la rete, con un conseguente black-out totale. Domenica l’esercito del Libano ha donato un rifornimento di olio combustibile - circa 6 milioni di litri - consentendo a Électricité du Liban (EDL), la società elettrica nazionale, di riprendere a fornire elettricità nelle case per un limitato numero di ore al giorno, ma è molto probabile che il blackout totale duri per diversi giorni.