La denuncia di Sea Watch: "I libici sparano contro un barcone di migranti". Le immagini
Il video girato da un velivolo mostra una motovedetta della guardia costiera libica (donata dall'Italia) mentre tenta di speronare un'imbarcazione con a bordo decine di persone
Il giorno dopo il naufragio che è costato la vita a sette donne del Senegal e del Togo, annegate a poche miglia da Lampedusa, nel canale di Sicilia si spara per fermare i migranti. L'ong tedesca Sea-Watch ha pubblicato su Twitter un video che mostra "un violento attacco della cosiddetta guardia costiera libica in zona di soccorso di competenza maltese" contro un'imbarcazione di migranti che poi è riuscita comunque ad arrivare in Italia, a Lampedusa, nella notte di ieri.
"I filmati realizzati dal nostro equipaggio mostrano le pericolose manovre della motovedetta, gli spari e il lancio di oggetti contro il barcone", si legge sull'account Twitter dell'ong. Le riprese sono state realizzate da un velivolo dell'organizzazione. Nella parte del filmato diffusa sui social si sentono le comunicazioni via radio con la guardia costiera libica che però ha continuato nei tentativi di bloccare il natante, mettendo in serio rischio la vita dei migranti. Si vedono le raffiche di spari in acqua e la motovedetta che punta il barcone con 63 migranti a bordo e tenta di speronarlo.
🔴 Ieri #Seabird ha documentato un violento attacco della cosiddetta guardia costiera libica in zona SAR maltese. I video realizzati dal nostro equipaggio mostrano gli spari, le pericolose manovre della motovedetta e il lancio di oggetti contro le persone a bordo. pic.twitter.com/gglN9Gibob
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) July 1, 2021
L'aereo della ong in missione di monitoraggio nel Mediterraneo centrale, il Sea Bird, ha ripreso il momento dell'attacco avvenuto il 30 giugno in zona Sar maltese. Secondo Sea Watch, inoltre, la motovedetta Ras Jadir utilizzata durante l'azione sarebbe stata donata alla Libia dall'Italia nel maggio 2017.