Liliana strangolata dopo una lite in casa, l'assassino: "Ho perso la testa"
Il delitto avvenuto a Tombolo, in provincia di Padova: la 55enne è stata uccisa da Youssef Maid, un cittadino marocchino che poi si è consegnato alle autorità. Dal movente alla relazione tra i due, sono ancora diversi i punti da chiarire
Un copione tristemente noto, una lite furibonda che si trasforma in delitto, una nuova vittima che va ad allungare la lunga lista dei casi di femminicidio in Italia. Avrebbe compiuto 56 anni tra qualche giorno Liliana Cojita, la donna di origini romene trovava senza vita nella giornata di ieri, giovedì 21 settembre, nell'appartamento in cui viveva da qualche mese a Tombolo, in provincia di Padova. Ad ucciderla Youssef Maid, cittadino marocchino ospitato insieme a una ragazza di origini cinesi nell'abitazione che la vittima condivideva con un secondo inquilino, un operaio italiano. Liliana si era trasferita da poco nel Padovano per stare vicino alla sorella, residente nella frazione di Onara e affetta da gravi problemi di salute.
La lite, l'omicidio e la confessione
L'omicidio è avvenuto nel primo pomeriggio. La lite furibonda è degenerata, con l'uomo che ha preso per il collo la 55enne, stringendo fino a soffocarla. Come racconta PadovaOggi, dopo essersi conto che la donna era morta, il 49enne è uscito di casa ed è andato in caserma per costituirsi. "Ho ucciso una donna, è in appartamento, non so cosa mi sia capitato. Abbiamo litigato e ho perso la testa". La salma della donna è stata portata all'istituto di Medicina legale dell'ospedale di Cittadella e posta a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri, che cercano di fare luce sui diversi punti oscuri della vicenda. In primo luogo la causa scatenante del litigio che poi ha portato Youssef Maid a uccidere a mani nude la 55enne. Da chiarire anche l'eventuale rapporto sentimentale tra i due e le possibili gelosie che potrebbero aver dato origine all'aggressione omicida. Nel passato dei due non sembrano esserci episodi di violenza o tali da far scattare l'intervento delle forze dell'ordine, motivo per cui ogni pista rimane aperta.
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