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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidi

"Prima o poi mi vedrete su Chi l'ha visto?": il terribile presagio di Liliana, uccisa dall'ex

Il caso di Liliana Mimou, 27 anni, strangolata nella sua auto a Cusano Milanino. L'ex fidanzato, Davide Perseo, è in attesa dell'udienza di convalida del fermo

Aveva paura, Liliana Mimou, la ragazza di 27 anni trovata morta domenica mattina in un parcheggio del cimitero di Cusano Milanino. Sapeva che il suo ex, Davide Perseo, poteva diventare pericoloso. E ne aveva parlato anche con le sue amiche: "Prima o poi mi vedrete su Chi l'ha visto?". 

L'uomo, 25 anni, è in attesa dell’udienza di convalida del fermo. E' accusato di aver strangolato Liliana all'interno della sua auto dopo una serata trascosa insieme. 

Sabato sera lei lo avrebbe accompagnato a casa, a pochi metri dal luogo in cui si è consumato l'omicidio. Una volta nel parcheggio - stando alla ricostruzione dei carabinieri - qualcosa degenera e scoppia la lite violenta. La morte della ragazza, secondo le prime ipotesi, risalirebbe alle quattro di notte. Il luogo, molto isolato, e l'ora tarda consentono al presunto assassino di allontanarsi senza che qualcuno vedesse nulla.

Solo la mattina successiva, intorno alle dieci di domenica, un passante nota una vettura nera, una Renault Modus, parcheggiata in modo insolito: tra lo stallo e la corsia. All'interno, sul sedile posteriore, c'è il corpo della donna con la testa riversa su un seggiolino per bambini. Pochi minuti dopo, i militari della Compagnia di Sesto San Giovanni isolano la zona e la scientifica inizia i rilievi.

In meno di un'ora il quadro del delitto prende forma. Sempre intorno alle dieci, la madre della donna si presenta dai carabinieri di Limbiate a denunciare la scomparsa della figlia. "E' uscita sabato sera per un compleanno ma non è più tornata e al telefono non mi risponde e non è da lei", dice la signora prima di scoprire che la sua Liliana era morta già da sei ore. Poco dopo, alle dieci e cinquanta, un equipaggio del 118 interviene in casa Perseo. La madre del ragazzo ha chiamato l'ambulanza perché il figlio ha ingerito barbiturici e si è tagliato i polsi senza dare spiegazioni. 

"Rimesso in piedi" e interrogato, il ragazzo parla ma non confessa l'omicidio. A sua carico non ci sono denunce di violenza anche se negli archivi della forze dell'ordine ci sono due interventi dopo liti violente tra Davide e Liliana. Il primo, all'esterno del negozio di parrucchiera in zona Comasina dove lavorava la vittima, a marzo 2015: chiama la titolare dopo un'aggressione alla sua dipendente. Il secondo, un mese dopo, durante una discussione furibonda, proprio nel parcheggio dove si è consumato l'omicidio. Le testimonianze dei parenti e delle amiche della donna confermano il carattere aggressivo del giovane. Si aspettano i risultati dei rilievi e degli interrogatori per chiudere il cerchio attorno al venticinquenne. 

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