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Venerdì, 19 Aprile 2024
La spiegazione

I limiti della norma anti rave

"Uso della forza pubblica opzione estrema": così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi spiega il primo decreto adottato dal governo Meloni

"Credo sia interesse di tutti contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento". Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi spiegando il nuovo decreto legge che ha introdotto un nuovo reato che prevede reclusione da 3 a 6 anni per chi organizza rave illegali, con multe da mille a 10mila euro.

"Il mio modello di gestione della sicurezza è fermezza e dialogo lasciando l'uso della forza pubblica come opzione estrema per evitare rischi peggiori. Ricordo che a Modena si ballava in un capannone pericolante e si rischiava una strage" spiega Piantedosi. "L'obiettivo della norma sui rave party - continua - è quella di allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l'organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti e finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità". 

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"Questo governo ha ottenuto un forte mandato elettorale dai cittadini su temi precisi. So cosa devo fare" spiega Piantedosi. "La tutela della sicurezza è una priorità".

A chi gli ricorda l'intervento della Polizia con i manganelli all'università La Sapienza di Roma Piantedosi spiega che "le forze di polizia sono intervenute per evitare il contatto rischioso tra gli organizzatori del convegno e i manifestanti". Mentre intervenire allo stadio di Milano, quando gli ultras hanno sgomberato la curva, avrebbe potuto creare pericolo. Piantedosi sottolinea che "in alcuni casi se la forza pubblica non interviene nell'immediatezza è perché viene fatta una valutazione ponderata sul rischio di tale scelta. In uno stadio è sempre preferibile evitare interventi che potrebbero generare situazioni di gravissimo pericolo".

Quanto invece alla rievocazione neo fascista andata in scena a Predappio, Piantedosi spegne i toni: "Si tratta di una manifestazione, una pagliacciata che deploro nella maniera più assoluta. Si svolge da anni, senza incidenti e sotto il controllo delle forze di polizia. È accaduto - ricorda - con analoghe modalità e numeri anche in anni in cui al governo vi erano personalità politiche che ora esprimono indignazione. Posso assicurare che le forze di polizia segnaleranno all'autorità giudiziaria tutti gli eventuali comportamenti in violazione delle disposizioni vigenti".

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Piantedosi ricorda che "abbiamo istituzioni solide" e una Costituzione repubblicana in cui "si riconoscono tutti i partiti politici" e quindi "abbiamo gli anticorpi per sconfiggere chiunque voglia andare in un'altra direzione".

La norma anti rave e le occupazioni

È forte il timore che il nuovo reato stabilito dall’articolo 434 bis del codice penale, introdotto dal governo Meloni con un decreto, possa essere contestato anche in caso di occupazioni di edifici in ambito scolastico, di emergenza abitativa, oppure anche di manifestazioni non autorizzate. Come "terreno" potrebbe essere considerato qualsiasi luogo all’aperto dove sono stati organizzati sit-in abusivi o comunque non preavvisati alle Questure. La procedibilità è d’ufficio, non è quindi necessaria la querela del proprietario del terreno o dell’edificio occupati. Inoltre secondo i penalisti il decreto rende possibile anche l'uso di intercettazioni poiché la pena prevista è superiore ai cinque anni. 

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Dal Viminale fanno sapere che la norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche. "Una norma che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni". Nella relazione illustrativa si fa riferimento proprio a eventi musicali. I dubbi e le perplessità resteranno almeno per 60 giorni entro i quali il decreto dovrà essere convertito in legge con le modifiche che il parlamento vorrà porvi.

Va ricordato che finora i festini abusivi erano normati dal Testo unico pubblica sicurezza e dal Codice penale, che però si limitavano a sanzionare la violazione di proprietà privata, gli allacci abusivi di luce e acqua e le attività per scopi di lucro.  

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