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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sicurezza alimentare / Alessandria

La listeria fa un altro morto: l'uomo avrebbe mangiato dei würstel

Il paziente, di 80 anni, è deceduto 4 giorni dopo il ricovero in ospedale ad Alessandria. Dal 2020 ad oggi registrati una settantina di casi di cui 4 fatali. Cosa sappiamo

Ci sarebbe un altro decesso legato alla contaminazione da batterio Listeria monocytogenes dopo i tre morti registrati negli ultimi mesi tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. A riportare la notizia è "Repubblica" che riferisce di un caso avvenuto ad Alessandria dove il 25 settembre scorso un paziente di 80 anni è stato trasportato d'urgenza in ospedale con una diagnosi di meningite da Listeria monocytogenes ed è morto 4 giorni dopo. Non è ancora chiaro se il ceppo batterico sia lo stesso (St 155) che sta causando un aumento dei casi di listeriosi. Secondo i suoi parenti l'uomo era solito mangiare dei würstel crudi e di recente avrebbe acquistato proprio questo tipo di insaccati col marchio di una grande azienda alimentare. Cosa c'entrano i würstel? 

Alcuni controlli effettuati nelle scorse settimane dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute per fronteggiare la diffusione della listeria, hanno in effetti evidenziato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria St155 in würstel a base di carni avicole prodotti da un'azienda che produce per vari marchi (qui i dettagli). La presenza del batterio è stata riscontrata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento della stessa azienda. In sintesi: carne di pollame esposte a un'infezione batterica.

L'azienda interessata si è attivata subito, tempestivamente, mettendo in atto tutte le doverose misure a tutela del consumatore per il ritiro dei lotti risultati positivi e, per avere la massima precauzione, di tutti quelli prodotti risalenti a prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita.

Nella nota il ministero della Salute ha evidenziato che la decisione è stata presa esclusivamente "a titolo precauzionale, in quanto l'erronea conservazione del prodotto e il mancato rispetto delle indicazioni di cottura riportate in etichetta potrebbero rendere l'alimento non idoneo al consumo sotto l'aspetto microbiologico".

I casi di listeriosi sono collegati ai würstel contaminati? 

Dal 2020 in Italia sono stati registrati quasi una settantina di casi. Uno degli ultimi è avvenuto a Perugia dove un 30enne è stato ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto la listeriosi. Tuttavia, al momento sono in corso ulteriori indagini anche su altri tipi di prodotti che potrebbero essere correlati ai casi di listeriosi. Anche perché, come ha spiegato a Today Alessandro Perrella, primario dell'ospedale Cotugno di Napoli, le cause dell'aumento dei casi (specie tra gli over 65) possono essere varie "e tutte coinvolgono fenomeni che sono sempre stati presenti, ovvero non corretto mantenimento del catena del freddo, difetti di conservazione degli alimenti e così via".

Così come sono diversi gli alimenti a rischio. "Carne cruda, latte crudo, frutta e verdura cruda non lavata possono essere contaminati dal batterio Listeria" ci aveva spiegato lo studioso. "I  bambini possono nascere con Listeriosi se le loro madri mangiano cibo contaminato durante la gravidanza.  Focolai di malattia sono stati associati anche a formaggi molli, insalate pre-preparate, paté, pollo freddo a dadini e macedonia pre-tagliata e congelata". 

Cos'è la listeriosi

L’infezione da listeria è un’infezione alimentare: è causata da un batterio che si trova comunemente nel terreno e nell’acqua e che quindi può facilmente contaminare ortaggi e verdure e infettare animali. Tra i cibi incriminati ci sono spesso formaggi freschi, insaccati, verdure e carni non cotte bene, prodotti lattiero-caseari realizzati con latte non pastorizzato. Sono più a rischio alcuni sogetti: neonati, anziani, donne incinte e e adulti con sistema immunitario compromesso. I decessi finora sono avvenuto solo tra pazienti a rischio e con comorbilità. 

Listeria: quali sono i sintomi e gli alimenti a rischio. Intervista al primario

L'infezione può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall'ingestione, a quella invasiva o sistemica: nei soggetti immunocompromessi, donne in gravidanza, neonati e anziani provoca principalmente infezioni al sistema nervoso centrale portando a meningite, meningoencefalite, ascesso cerebrale, cerebrite e forme acute di sepsi. In questi casi tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può passare anche un mese.

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