Loris, la mamma al telefono con il marito mentre era in casa col bimbo

RAGUSA - Tassello dopo tassello. Pezzo dopo Pezzo. Gli inquirenti continuano a lavorare al puzzle che, una volta completo, dirà cosa è successo davvero quel ventinove novembre mattina, quando Andrea Loris Stival è scomparso - al momento l'indagine è aperta anche per "sequestro di persona" - prima di essere ucciso. Nel mirino di chi indaga, anche se il nome non compare ancora nel registro degli indagati, resta sempre Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris. E, grazie ai tabulati telefonici, da domenica sera gli inquirenti sanno qualcosa in più su quella mattina, soprattutto sui minuti in cui la donna e il bimbo sono stati in casa insieme. 

In quei trentasei minuti, tra le 8.49 e le 9.25 - orari ricostruiti da carabinieri e polizia grazie alle registrazioni delle telecamere -, la donna riceve una sola telefonata. A chiamare è il marito, e Veronica risponde. Due minuti prima di uscire. Da qui ripartiranno ora gli inquirenti per capire dopo cosa sia successo, con la donna che - secondo quanto ricostruito fino ad ora - uscirebbe di casa da sola, passerebbe dalla zona dove fu trovato il corpo del bimbo, si tratterrebbe lì sei minuti e poi andrebbe a un corso di cucina. 

Quella con il marito Davide, che secondo indiscrezioni avrebbe saputo della morte di suo figlio solo su Facebook, è una telefonata breve. Ma nel corso della mattina ce ne sono altre. I tabulati indicano complessivamente una decina di chiamate, tutte nella cerchia familiare. E una mezza dozzina di sms, la maggior parte dei quali dal gestore telefonico. Il che significa che il cellulare di Veronica era spento, irraggiungibile o impegnato in un'altra chiamata. 

Sapere cosa Veronica abbia detto a suo marito, o agli altri che ha sentito quella mattina, è impossibile. A meno che sia lei stessa a raccontarlo. 

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