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Giovedì, 28 Marzo 2024
Bimbo morto a Ragusa

Loris, parla la vicina di mamma Veronica: "Vi racconto che fece quella sera"

Claudia Giavatto, vicina di casa degli Stival, racconta in un'intervista a Oggi il suo incontro con Veronica la sera prima dell'omicidio del piccolo Loris: "Non volle farmi entrare in casa, perché?"

ROMA - Potrebbe essere stata l'ultima persona a vederla prima di quel tragico ventinove novembre. Potrebbe avere avuto, forse inconsapevolmente, una finestra aperta sulla casa dell'orrore. Lei Veronica Panarello, la donna accusata dell'omicidio di suo figlio Andrea Loris Stival, la conosce bene. Amiche da tanto e vicine di casa a Santa Croce Camerina, la Panarello e Claudia Giavatto si vedevano spesso. Da casa della donna, dal suo balcone, si può vedere quello dell'abitazione dove la piccola vittima abitava insieme ai genitori e al fratello Diego. Ed è proprio la Giavatto, in un'intervista esclusiva a "Oggi", a rivelare alcuni particolari inquietanti su quanto accadde la sera del ventotto novembre, il giorno prima che Loris venisse strangolato e buttato in un canalone in località Vecchio Mulino. 

"Quella sera - racconta la vicina di casa di mamma Veronica - non volle che io salissi a casa sua. E quando venne da me, con lei c’era solo il figlio più piccolo. Quel venerdì sera Veronica era rimasta senza latte, così mi telefonò per chiedermi se io ne avessi un litro in più e le dissi di sì". Poi, però, successe qualcosa di strano. Un comportamento che, racconta la Giavatto, Veronica non aveva mai avuto. "A casa c’ero io e c’erano i miei figli: te lo portiamo noi, dissi. Ma lei, che pure era sola con due bambini, non volle, era irremovibile. Quando venne a casa mia col piccolo, Loris non c’era. E oggi mi chiedo - dice - perché ha insistito così tanto a non farci salire da lei? Dov’era Loris? C’era qualcosa che non dovevamo vedere?".

Le stranezze, però, racconta la vicina di casa, non si fermano a quella sera. E oggi, dopo la tragedia, sono tanti i "piccoli episodi" che tornano in mente a Claudia Giavatto. "Era una brava mamma, ma aveva anche tante stranezze: raccontava spesso piccole bugie e riferiva episodi inspiegabili - confessa - Un giorno mi chiamò per dirmi che dovevo portarla all’ospedale, perché in seguito a una furibonda lite con la suocera e la cognata aveva perso il bambino che aveva appena scoperto di aspettare. E poi aveva delle fissazioni: era convinta che qualcuno le entrasse in casa di nascosto mentre non c’era, fece anche cambiare la serratura". 

Quindi, un ricordo inquietante. Da brividi. "Ripeteva spesso uno strano gesto - racconta la Giavatto - prendeva una foto di quando era piccola, ci metteva accanto una foto di Loris e diceva: 'Siamo uguali, lo vedi che siamo uguali?'. Lo faceva ossessivamente, come dimenticandosi di averci già fatto vedere quelle due foto vicine solo il giorno prima".

Andrea Loris Stival ucciso a Santa Croce Camerina | Foto Infophoto

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