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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'indennizzo / Prato

La vita di Luana D'Orazio vale 166mila euro?

Questa la somma stabilita dall'Inail che andrà ai parenti della ragazza morta lo scorso 3 maggio in un'azienda tessile di Prato. Tre persone a processo con l'accusa di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche

L'Inail ha quantificato in 166mila euro l'indennizzo che percepiranno i familiari di Luana D'Orazio, la giovane morta lo scorso 3 maggio in un’incidente nell’azienda tessile in cui lavorava a Prato. La somma è stata calcolata dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro tramite le tabelle: a questa somma andrà aggiunto anche il risarcimento da parte dell'azienda, che potrebbe essere anche più cospicuo, ma con una procedura tutt'altro che breve.

La procura di Prato ha chiesto il processo per Luana Coppini, titolare della ditta in cui lavorava Luana, il marito Daniele Faggi, che l'accusa considera il titolare ''di fatto'', e Mario Cusimano, il tecnico manutentore esterno della ditta. I tre sono accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche, in relazione alle modifiche tecniche apportate ai sistemi di sicurezza dell'orditoio di campionatura che ha ucciso la ragazza.

Luana Coppini ha fatto sapere di volersi occupare della famiglia della giovane vittima e del figlio rimasto orfano: ''Darò un contributo economico, è l’unico modo per fare qualcosa per Luana e suo figlio. L’unico mio scopo è cercare di aiutare la famiglia della ragazza che per me era molto di più di un’operaia, non cerco sconti o attenuanti, sono pronta a pagare, dovevo vigilare di più''.  

''Di nascosto vado al cimitero, parlo con Luana, prego e piango'', ha dichiarato la settimanale 'Oggi' in un'intervista contestata dalla mamma della ragazza, Emma Marrazzo, intervenuta su La 7: ''Mia figlia e la titolare non avevano quel rapporto di complicità e di amicizia che va raccontando. Non lascerò che questa tragedia rimanga impunita: Luana è diventata un simbolo pagando con la sua vita. Chi ha causato la sua morte dovrà assumersene la responsabilità''.

La battaglia sarà lunga e dolorosa e non saranno certo 166mila euro a dare sollievo alla famiglia di Luana D'Orazio. Al di là dei gelidi numeri contenuti nelle rigide tabelle dell'Inail, è impossibile quantificare il valore di una vita umana, forse ancor di più se si tratta di una giovane madre. Nessuna cifra, anche la più astronomica, potrà restituire al figlio di Luana l'abbraccio di sua madre, nessuna somma potrà darle indietro il resto della vita che aveva ancora davanti. Resta soltanto la giustizia: neanche questa porterà indietro Luana, ma almeno placherà un po' di rabbia per una morte che si poteva evitare.

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