Verifiche sugli abiti di Luana, forse trascinata nell'orditoio
periti stanno completando le verifiche avvalendosi della collaborazione di tecnici della casa produttrice tedesca del macchinario, mentre proseguono gli interrogatori
Potrebbero aver avuto un ruolo decisivo anche gli abiti che indossava il giorno dell’incidente Luana D’Orazio, la 22enne di Prato morta mentre lavorava a un orditoio in una ditta tessile di Montemurlo (in provincia di Prato). Non un dettaglio perché anche il vestiario in alcuni luoghi di lavoro come la fabbrica contribuiscono ad aumentare le barriere antinfortunistica, per cui c’è anche da capire se la giovane lavoratrice portasse adesso qualcosa che potesse aver agevolato la tragedia. Fermo restando che, secondo le indagini della Procura, l’ipotesi più accreditata è che sul macchinario non venisse azionato il sistema d’emergenza da un pezzo.Tuttavia gli inquirenti stanno eseguendo una serie di accertamenti sull'abbigliamento della giovane madre il 3 maggio scorso. Sono state rispettate le cautele anti-infortunistica il cui rispetto è deputato alla proprietà dell'azienda? E’ la domanda, una delle varie, a cui vogliono dare risposta gli investigatori toscani. Anche perché lo scenario cambierebbe se i vestiti di Luana avrebbero potuto contribuire al suo trascinamento all'interno del macchinario.
Dunque capire come fosse vestita, insieme al momento preciso della lavorazione a cui era arrivato a girare l’orditoio, potrebbe consegnare alla Procura l’elemento chiave per comprendere esattamente da che parte Luana è stata tirata verso la morte e perché. Sono due pezzi di un puzzle più complesso, ma sono cruciali e per sapere come stesse funzionando la macchina in quel momento, c’è la scatola nera, già estratta dai tecnici.
I periti stanno completando le verifiche avvalendosi della collaborazione di tecnici della casa produttrice tedesca del macchinario, ma serve comprendere in quale fase della lavorazione sia avvenuto l'incidente di Luana, dunque serve decrittare la scatola nera. Intanto proseguono le indagini con la raccolta delle testimonianze dei colleghi della vittima, mentre restano indagati la titolare dell'azienda e il responsabile della manutenzione dei macchinari dell'impresa.