Non si apre il paracadute: muore militare di 26 anni
Il paracadutista era impegnato in una esercitazione. A dare l'allarme alcuni commilitoni del giovane, caduto nei pressi dell'aeroporto che è stato chiuso
LUCCA - Tragedia all’aeroporto di Tassignano, dove un giovane paracadutista di 26 anni del quarto reggimento Alpini di stanza a Verona, è morto schiantandosi al suolo durante un'esercitazione di routine. La dinamica è ancora da chiarire ma secondo le prime ricostruzioni si sarebbe trattato di un inconveniente tecnico e non di un errore umano: Fabio Comini, 26 anni, originario di Ascoli Piceno, era un paracadutista ranger con undici voli alle spalle.
Tutto è successo in mattinata: il militare era assieme ai suoi compagni per svolgere un corso di tecnica in caduta libera nel centro Capar della Folgore di Pisa. Una volta arrivati alla quota stabilita, i parà hanno iniziato a lanciarsi: Comini si trovava in quarta posizione. Durante la discesa, però, qualcosa è andato storto: secondo la prima ricostruzione la vela principale del paracadute non si sarebbe completamente aperta. Comini avrebbe allora cercato di far aprire il paracadute di emergenza: elemento confermato dal fatto che la vela principale, come previsto in questi casi, si è staccata ed è stata trovata a distanza dal corpo. Tuttavia il paracadute di emergenza non si è aperto. Su questo fatto sono state aperte le indagini dai carabinieri, sotto il coordinamento della procura di Lucca. Il pm Aldo Ingangi disporrà la perizia. Intanto l’esercito ha annunciato l’apertura di una indagine interna.
LE CONDOGLIANZE DEL MINISTRO - "La prematura scomparsa del caporal maggiore dell’esercito Fabio Comini nel corso di un’attività addestrativa di lancio con il paracadute, rappresenta una grave perdita per i suoi cari e per la grande famiglia delle Forze armate" ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha espresso le più sentite condoglianze per la famiglia della vittima.
