Abusa della figlia 15enne della compagna che lo difende: "Da lei atteggiamenti provocatori"

Erano maltrattati e picchiati dal convivente della madre che non avrebbe aiutato i figli neppure quando una delle vittime, 15enne, era stata abusata sessualmente dall'uomo. Anzi, la donna avrebbe trovato giustificazioni per la violenza perpetrata dall'uomo. Questo l'agghiacciante quadro cui sono giunti i carabinieri di Motta Montecorvino e della compagnia di Lucera che hanno posto agli arresti domiciliari una coppia, lui D.F.M., 29 anni, lei D.M.C., 48 enne, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di maltrattamenti in famiglia in concorso, lesioni personali aggravate, atti sessuali con minori.

Le indagini dei Carabinieri sono partite nel 2020 dopo essere intervenuti in seguito ad un litigio in famiglia. Una volta raggiunta l'abitazione dei due conviventi i militari hanno accertato che i tre figli della donna erano stati picchiati dal suo compagno, riportando lesioni. Secondo gli investigatori, che hanno accertato cinque episodi di violenza, l'uomo aveva l'abitudine anche di offendere i ragazzini. E in una circostanza avrebbe schiaffeggiato uno dei figli della donna perché si rifiutava di mangiare.

Abusi sulla figlia 15enne della convivente, la difesa choc della madre 

Tutto è partito a novembre del 2020, a seguito di una richiesta di aiuto giunta al numero di emergenza 112, per una violenta lite in famiglia che si stava consumando tra le mura domestiche nel piccolo centro dauno di Motta Montercorvino. Al loro arrivo i carabinieri hanno dovuto placare gli animi per comprendere quello che era realmente successo prima del loro arrivo.

I carabinieri della piccola stazione di Motta hanno avviato una interlocuzione con l'Autorità Giudiziaria, sia con quella ordinaria, per l'avvio di una indagine che potesse fare luce su quanto successo, sia con quella dei minori a tutela dei piccoli che lamentavano di essere stati picchiati. Ora i ragazzi sono affidati a una casa famiglia.

Gli accertamenti, durati 6 mesi, condotti mediante osservazioni, pedinamenti, ascolti di testimoni, alcuni in modalità protetta come previsto per l'audizione di minori, ma anche delle cosiddette attività di intercettazione, sono stati resi difficili dal clima di intimidazione che la donna è riuscita ad esercitare nei confronti dei figli, quasi tutti refrattari, fino all'ultimo, a collaborare con i carabinieri e liberarsi dal peso degli abusi subiti.

Alla fine, è emerso, un quadro ''abbastanza chiaro seppur al contempo articolato e sconfortante'', di reiterati maltrattamenti da parte dell'uomo ai danni di alcuni dei figli minori della donna, con loro due conviventi, il tutto con la complicità di lei, che anziché proteggerli da quelle violenze, avrebbe spesso coperto, giustificato e protetto l'uomo.

Ma la scoperta più agghiacciante è stata quella dei veri e propri approcci sessuali dell'uomo con una delle figlie della donna, di soli quindici anni, con loro convivente. La madre sarebbe stata pienamente a conoscenza dei fatti e, anziché biasimare, allontanare e redarguire severamente il compagno, lo avrebbe sempre giustificato, attribuendo la colpa all'atteggiamento "troppo provocatorio" della figlia adolescente, poco più che bambina.

Ieri mercoledì 12 maggio il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia ha emesso una ordinanza di applicazione di misura cautelare che ha disposto, nei confronti della coppia, gli arresti domiciliari con il temporaneo affido dei minori ai servizi sociali del comune di Lucera, paese dove, nel contempo, la famiglia aveva trasferito la propria residenza.