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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Bologna

La storia di Lucia Borgonzoni picchiata da una donna in un campo nomadi a Bologna

A sei anni dai fatti Maria Teresa Tomasini ha avuto la pena sospesa e nessuna sanzione pecuniaria. Perché, secondo il giudice, è stata provocata

Nel 2014 Lucia Borgonzoni ha visitato il campo nomadi abusivo di via Erbosa a Bologna insieme a una collega e a dei giornalisti. Una donna, Maria Teresa Tomasini, l'ha prima insultata e poi presa a calci e pugni. Oggi, a sei anni dai fatti, la sentenza l'ha condannata a venti giorni di prigione ma senza sanzioni pecuniarie nel processo di primo grado. 

Libero racconta oggi che la pena è sospesa grazie alle attenuanti mentre secondo il giudice la presenza di giornalisti era "prima di giustificazione" e "con buona probabilità scaturita non tanto da esigenze di informazione ma da finalità di tipo protagonista". L'allora consigliera comunale Borgonzoni si era presentata in una "visita istituzionale" ma, fa sapere ancora il quotidiano, il giudice ha voluto «stigmatizzare una pratica giornalistica piuttosto diffusavoltaa spettacolarizzaree strumentalizzare per scopi politici o comunque avulsi da esigenze istituzionali, circostanze checonla politica poco hanno a che vedere».

Il giudice ha concesso le attenuanti a causa dello stato d'ira della donna che riteneva la presenza dei giornalisti invadente e ingiustificata. Per questo la donna non è stata condannata a una pena più grave. L'assessora al Welfare Amelia Frascaroli all'epoca parlò di «provocazioni e mancato rispetto delle regole come strumenti di campagna elettorale, tutto senza ilminimo rispetto per la condizione di difficoltà che vivono i sinti italiani». E fece sapere che l'amministrazione stava lavorando per il superamento del campo di via Erbosa: 

Risultato: nel 2020 il campo è ancora lì, e nel frattempo gli occupanti hanno assaltato l'auto di Matteo Salvini, i carabinieri hanno arrestato 18 sinti per traffico internazionale di droga e hanno sequestrato 130 chili di stupefacenti oltre a due pistole (in un campo che in dieci anni è costato 3,2 milioni di euro all'amministrazione comunale) mentre altri consiglieri comunali sono stati minacciati e non hanno potuto entrare nel campo. 

Il campo di via Erbosa è rimasto lì. 

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