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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Lucia Borsellino sotto scorta per ordine del Viminale

La decisione arrivata direttamente dal Viminale ma ancora non se ne conoscono i motivi. L'ex assessore è protetta da un'auto blindata e da due uomini armati. Aperto un fascicolo sui motivi dell'assegnazione della scorta

Il comitato per l'ordine e la sicurezza del ministero dell'Interno ha disposto la scorta per Lucia Borsellino, l'ex assessore alla Salute della Regione Sicilia. La figlia del giudice Paolo Borsellino, assassinato il 19 luglio 1992, dovrà usare l'auto blindata per i suoi spostamenti e sarà accompagnata da due agenti di polizia.

La decisione è stata presa su proposta diretta del prefetto di Palermo Francesca Cannizzo e sarebbe collegata all'attività svolta in questi ultimi anni dall'ex assessore nel campo della sanità regionale. Nei mesi scorsi Lucia Borsellino aveva presentato diversi esposti ed è stata ascoltata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal pm Luca Battinieri in merito alle indagini sul primario della chirurgia plastica Matteo Tutino, finito agli arresti domiciliari.

Ma è cambiato qualcosa visto che fino a due settimane fa la procura di Palermo non valutava l'incolumità dell'ex assessore a rischio: "Benché sollecitati, ribadiamo la ferma volontà di non rilasciare dichiarazioni. Non intendiamo tantomeno commentare o esprimere valutazioni sui tempi e sulla opportunità del dispositivo di protezione adottato dalle autorità competenti", dicono i familiari dell’ex assessore. In assenza di una spiegazione ufficiale, la decisione viene messa in relazione a una generica indicazione di rischi che sarebbe stata fatta da una "fonte" riservata. L'eventuale pericolo troverebbe un riscontro indiretto nelle parole del fratello di Lucia, Manfredi Borsellino, che un mese fa durante un incontro con il capo dello Stato ha parlato delle "ostilità" e delle "offese" rivolte alla sorella da un anno a questa parte. Nonostante questo la decisione ha comunque sorpreso la famiglia di Borsellino, che in qualche modo rivive quel clima di emergenza che sembrava chiuso 23 anni fa.

L'ex assessore si era dimessa prima delle rivelazioni dell'Espresso e la presunta intercettazione sulla frase che, sosteneva il settimanale, sarebbe stata pronunciata dal medico "va fatta saltare, come suo padre". Intercettazione smentita da diverse procure della Sicilia e dallo stesso presidente della Regione Rosario Crocetta.Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha aperto un fascicolo di atti relativi, iniziativa che potrebbe precedere l'avvio di una indagine, sui fatti che hanno indotto il Viminale ad assegnare la scorta, ma che sarebbero esterni all'indagine che riguarda Matteo Tutino. 

UN NUOVO INCARICO - Nel giro di poche ore l'Agenzia per i servizi sanitari regionali Agenas ha annunciato che a Lucia Borsellino è stato offerto un nuovo incarico: responsabile presso l'agenzia di anticorruzione. Il nuovo lavoro prevede anche il compito di seguire alcune delle misure previste dal Patto per la salute 2014-2016 e partirà dal primo settembre.

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