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Venerdì, 2 Giugno 2023
Cronaca Repubblica Dominicana

Luciano Scibilia fermato a Samanà: abusava di ragazze minorenni fingendosi pranoterapeuta

Scovato in Repubblica Dominicana. Ha 74 anni. Condannato in Italia per violenza sessuale su minori. Fingendosi un pranoterapeuta in grado di curare qualsiasi malattia e approfittando dell'amicizia che alcune ragazze avevano con la figlia della partner, aveva abusato sessualmente di loro con la scusa di sottoporle a trattamenti

La latitanza è finita. Arrestato a Santo Domingo sta rientrando stamattina in Italia e verrà immediatamente arrestato Luciano Scibilia di 74 anni, inserito nella lista Europol dei 19 più pericolosi sex offender ricercati in campo internazionale. L'uomo è segnalato anche sul sito eumostwanted.eu, Most Wanted Fugitives, e da ENFAST (European Network of Fugitive Active Search Teams - Rete Europea delle Unità di Ricerche Attive Latitanti).

Chi è Luciano Scibilia, il latitante fermato per abusi su minori

Scibilia è stato fermato venerdì 16 aprile nella Repubblica Dominicana, al termine di una complessa attività d'indagine svolta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) insieme agli uomini della Questura di Roma - Commissariato Tuscolano, su delega dalla Procura di Roma e con il coordinamento operativo dell'Esperto per la sicurezza a Santo Domingo.

Il latitante si trovava a Samanà, località a 200 chilometri a nord dalla capitale. L'uomo è destinatario di un ordine di esecuzione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Roma, per una pena di 5 anni e 2 mesi di reclusione per il reato di violenza sessuale su minori.

Nella scheda inserita nella lista dei sex offender viene evidenziato che, fingendosi un pranoterapeuta in grado di curare qualsiasi malattia e approfittando dell'amicizia che alcune ragazze avevano con la figlia della partner, ha abusato sessualmente di loro con la scusa di sottoporle a trattamenti terapeutici.

Il vicinato voleva proteggere Scibilia?

Quando è stato fermato dall'Interpol dominicana si sono vissuti momenti di tensione poiché il vicinato, alla vista della polizia, si è riversato in strada quasi a protezione dello Scibilia, conosciuto dagli abitanti poiché da tanti anni conviveva nel quartiere con una donna locale e i suoi quattro figli, tre bambine e un bimbo.

Il responsabile Interpol a quel punto si è immediatamente qualificato e ha rivelato la motivazione dell'arresto, calmando così gli animi della gente e permettendo il fermo in sicurezza del latitante che in quel momento stava raggiungendo un bar insieme a un bimbo di 8 anni.

Le indagini del Commissariato Tuscolano erano scattate dopo la segnalazione di una delle vittime la quale lamentava il fatto che, nonostante i gravi reati commessi e la successiva condanna passata in giudicato, Scibilia fosse ancora in libertà e pubblicasse aggiornamenti regolari sul suo profilo Facebook. Gli investigatori hanno così scoperto attraverso l'INPS e accertamenti bancari e postali come l'uomo percepisse una pensione e come a Roma ci fosse una persona che effettuava prelievi e bonifici utilizzando conti correnti intestati a Scibilia. Su delega della Procura Generale presso la Corte di Appello, i poliziotti hanno poi iniziato un'attività tecnica, consistente in intercettazioni telefoniche.

Indagini lunghe e complesse. L'attività protrattasi per diversi mesi ha permesso agli agenti del commissariato Tuscolano di individuare la città di Samanà nella Repubblica Dominicana, dove l'uomo aveva trovato rifugio e di identificare la donna che con la movimentazione finanziaria nella capitale, ne favoriva la latitanza. Dopo il fermo a Samanà, il latitante è stato subito trasferito a Santo Domingo e affidato al Dipartimento per l'immigrazione che ha proceduto all'immediata espulsione verso l'Italia, considerando lo status di irregolare e l'allarme sociale legato ai suoi precedenti.

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