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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'annuncio choc su Fb: "Rinuncio alla scorta, preferisco farmi ammazzare dalla camorra"

Il caso di Luigi Leonardi, l'imprenditore napoletano messo sotto protezione dopo aver denunciato i clan camorristici: "Lo Stato non fa che affamarti"

Non c’è pace per Luigi Leonardi, l’imprenditore napoletano trapiantato nel casertano che dopo aver denunciato i clan camorristici dell’agro aversano e del napoletano si è trovato a combattere contro un ‘mostro’ più grande: lo Stato.

L’ultimo atto della battaglia dell’imprenditore che ha denunciato appartenenti dei clan Bidognetti, Mallardo e delle famiglie di Secondigliano, c’è stato questa mattina quando ha avuto conferma che per continuare ad avere la scorta quale testimone di giustizia avrebbe dovuto mettere lui a disposizione un’auto.

"Hanno deciso che da domani mattina io devo mettere a disposizione una macchina", denuncia l'imprenditore in un video da lui stesso pubblicato su Facebook. "Alla luce di questa ennesima vergogna io da domani mattina rinuncio alla scorta. Ho già avvisato il caposcorta di annullare tutti i servizi che mi riguardano".

"Da domani mattina mi riapproprio della mia vita. Preferisco rischiare di venire ammazzato dalla camorra, che è sicuramente molto più coerente di questo Stato". Uno Stato che secondo Leonardi "dice che ti tutela ma non fa altro che affamarti e lanciare il messaggio ai cittadini che denunciare non conviene. Invece conviene, perché se tutti denunciassimo queste schifezze non succederebbero".  

La video-denuncia dell'imprenditore

Della vicenda di Luigi Leonardi - scrive CasertaNews - si interessarono anche Le Iene con Gaetano Pecoraro che si recò anche in Prefettura a Caserta per chiedere conto dei motivi per i quali, già nel 2016, gli volevano revocare lo status di testimone e trasformarlo in quello di pentito.

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