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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Italia

Chi è Luigi Preiti, l'attentatore di Palazzo Chigi

L'uomo ha sparato all'impazzata fuori da Palazzo Chigi, ferendo due carabinieri. E' originario di Rosarno

E' un uomo calabrese di 49 anni l'attentatore di Palazzo Chigi. E' originario di Rosarno e si chiama Luigi Preiti. L'uomo ha sparato all'impazzata fuori da Palazzo Chigi, ferendo due carabinieri. Non ha precedenti penali e ha agito da solo.

Luigi Preiti ha sparato all'impazzata fuori da Palazzo Chigi, ferendo due carabinieri. Di nazionalità italiana e definito in un prio momento dalle forze dell'ordine "uno squilibrato", si trovava fuori dalla sede del governo vestito di tutto punto, in giacca e cravatta, proprio mentre si stava svolgendo la cerimonia del giuramento dell'esecutivo. Ma non era uno squilibrato. Era un uomo che, secondo i familiari, aveva perso tutto quel che aveva. Luigi davanti a Palazzo Chigi ha più volte urlato "ammazzatemi", e la sensazione è che fosse realmente intenzionato a farla finita.

Sparatoria davanti a Palazzo Chigi due carabinieri colpiti © Tm News Infophoto

Luigi Preiti, l'uomo che oggi ha ferito due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, è tornato a vivere a Rosarno, in Calabria, con i genitori circa due anni fa. Lo ha riferito il fratello Arcangelo che vive ad Alessandria. Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, Luigi Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria).

"Non ci ha mai creato dei problemi, ne ci risultava che ne avesse di tipo psicologico". Così alcuni abitanti di Predosa che, davanti al Municipio, commentano la sparatoria di cui è stato protagonista Luigi Preiti, che fino al 2011 viveva nel Comune alessandrino.

CONFESSIONE PIENA - "E' un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri". Così il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti. "Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata".

L'AMICO - "Lo ricordo come un bravo ragazzo ed un grandissimo lavoratore". Così l'amico Franco parla di Luigi Preiti. "Gino (come lo chiamavano a Predosa, ndr) era un bravissimo muratore. Ha fatto anche dei lavoratori a casa mia e ogni tanto lo accompagnavo con l'auto a lavorare. Mi auguro che i giudici capiscano la sua disperazione, perché un uomo senza lavoro non può andare avanti, e che non gli diano la pena più severa".

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