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Martedì, 16 Aprile 2024
Caso Aldrovandi / Ferrara

Il pianto della mamma di Aldro: "Quanto dolore da agenti-avvoltoi"

Patrizia Moretti, la madre di Federico, racconta il suo dolore quotidiano. I poliziotti Cgil contro i loro 'colleghi' del Coisp: "A Ferrara manifestazione sconcertante". Centinaia di persone in piazza per Federico

A caldo, al telefono, mamma Patrizia non è riuscita a trattenere le lacrime. Quando l'abbiamo chiamata al telefono, con la manifestazione del Coisp ancora in corso sotto la finestra del suo ufficio, la voce era quella di chi a stento provava a non piangere. Troppo forte il dolore di chi, senza alcun rispetto per il suo dramma, ha voluto sbatterle in faccia la "solidarietà" agli agenti condannati per aver ucciso suo figlio.

Ora, a freddo, Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, una donna che poco ama telecamere e microfoni, si è sentita in dovere di rispondere a chi si è voltato dall'altra parte quando è scesa in piazza, con le sue colleghe di lavoro, per mostrare a quegli agenti di polizia la foto di suo figlio insanguinato dopo il pestaggio dei loro colleghi.

Ieri sera è stata a Servizio Pubblico. Oggi le sue parole sono state riportate su Repubblica e La Stampa.

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"Hanno girato intorno per giorni e giorni, gli avvoltoi. Con quel furgone e la scritta 'La legge non è uguale per tutti. I poliziotti in carcere, i criminali a casa'. Prima in periferia, poi sempre più vicino al municipio, dove io lavoro".

"Io mi chiedo - racconta - 'come faccio a essere viva?' Mi hanno chiamata madre coraggio ma non è vero. Sono mamma e basta. Sono una donna che vive nel nome del figlio. Tutto qui. Attorno a me, al di là delle sigle e delle associazioni, c'è la forza di tante altre mamme. E' con questa forza che siamo riuscite a raccontare la verità".

"Quella notte - rievoca la madre del giovane - non è stato compiuto un omicidio, ma una strage. Una strage che ha colpito al cuore tutti i suoi amici, così cancellando in loro ogni possibile speranza".

Ferrara, agenti in piazza "contro Aldro"

Intervistata anche da La Stampa, Moretti afferma che "una volta usciti di galera", gli agenti che hanno ucciso suo figlio "devono perdere la divisa. Non riesco a pensare - aggiunge - che con quello che hanno fatto siano stati solo sospesi dal servizio".

E sulla querela esposta contro gli agenti del Coisp autori del sit-in, la madre di Federico Aldrovandi spiega: "Ho deciso di farlo quando hanno messo in dubbio l'autenticità della foto di mio figlio morto. Quella foto è l'emblema della loro vergogna. E' la prova che li ha inchiodati alle loro responsabilità. In tutti questi anni, anche se molti politici ci hanno manifestato la loro solidarietà, noi ci siamo sentiti soli. Soli con il nostro dolore e la memoria di Federico da difendere. Adesso sono le istituzioni che devono fare qualcosa".

MANIFESTAZIONE A FERRARA. Per rispondere al sit in del Coisp, gli amici di Federico hanno dato vita nel pomeriggio di venerdì ad una grande manifestazione proprio in piazza Savonarola. Una manifestazione che ha commosso i genitori di Aldro: "Sono meravigliata e allibita, è molto bello. Questa solidarietà è grandiosa, è enorme''. Così Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ha commentato il fatto che in piazza Savonarola, a Ferrara, si sia data appuntamento una gran parte della città per manifestarle solidarietà dopo il presidio del Coisp di due giorni fa. La piazza è effettivamente piena. "Questa solidarietà non è per me, è per Federico e per chi gli vuole bene, per questa città".

Dure, invece, la parole del padre di Federico, Lino, rivolte ai quattro agenti condannati: "Quei signori tra poco torneranno liberi, però quella divisa va tolta. Il ministro Cancellieri ha detto che non rappresentano la polizia - ha detto Aldrovandi riferendosi ai militanti del Coisp - mi auguro che lo dimostri. Ai poliziotti tendo la mano, non agli assassini, che disonorano quella divisa".

SILP-CGIL: "COISP SCONCERTANTE". "Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia, e dopo la tragedia di una madre e di una famiglia, è sconfortante assistere a quanto avvenuto a Ferrara ad opera del sindacato Coisp. Le sentenze, per di più se definitive, si rispettano". E' quanto afferma in una nota il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone. Le donne e gli uomini del sindacato di polizia della Cgil, prosegue Tissone, "si dissociano in modo netto da questa iniziativa che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e con la doverosa, quanto necessaria, umana pietà. Ci conforta constatare come nel Paese si sia sollevata una profonda indignazione che ha attraversato sia l'opinione pubblica che le istituzioni. La stessa indignazione la si vede nella quasi totalità dei sindacati di polizia e, quindi, nei lavoratori di polizia".

Per Tissone "non vorremmo mai più, mai più e ancora mai più che accadano simili tragedie come quella capitata a Federico Aldrovrandi per la quale, lo stesso Manganelli, chiese scusa alla madre e alla famiglia, e non vorremmo mai più assistere a iniziative come queste o ad epiloghi di commenti non appropriati che hanno chiamato in causa il ministro dell'Interno Cancellieri. Rimangono quindi sul campo - conclude Tissone - la disperazione ed il senso di umiliazione di una madre a cui va il nostro sincero affetto peraltro già manifestato, con coerenza, in passato. A Patrizia Moretti, madre di Federico Aldovrandi, la nostra piena solidarietà e il nostro assoluto sostegno".

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