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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Roma

Roma, il mondo di mezzo non era "Mafia": Carminati condannato a 20 anni, Buzzi a 19

Delinquenti ma non mafiosi: nella sentenza del processo Mafia Capitale per l'ex terrorista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi cade l'accusa più grave, quella di associazione mafiosa. Tutti gli imputati condannati dai giudici

ROMA - Vent'anni a Massimo Carminati e diciannove a Salvatore Buzzi. E' la sentenza emessa  dai giudici della decima sezione penale del Tribunale di Roma, guidati dal presidente Rosanna Ianniello, nell'ambito della sentenza di primo grado nei confronti dei 46 imputati del maxi-processo di Mafia Capitale letta oggi nell'aula bunker di Rebibbia.

Le condanne

L’ex terrorista nero Massimo Carminati è stato condannato, in primo grado, a 20 anni di reclusione nella sentenza di primo grado del processo Mafia Capitale. Il cosiddetto “ras delle coop” Salvatore Buzzi è stato riconosciuto colpevole nell’ambito del processo ed è stato condannato a 19 anni di carcere.

Mirko Coratti, ex presidente del Consiglio comunale di Roma ed esponente del Partito democratico, è stato invece condannato a 6 anni. Per  Luca Gramazio, ex consigliere al Comune di Roma e alla Regione Lazio del Pdl, undici anni. Cinque per l'ex presidente del X municipio Andrea Tassone.

L'accusa di associazione mafiosa è caduta per tutti gli imputati, resta l'associazione a delinquere 'semplice'. La sentenza è stata pronunciata dai giudici della X sezione penale del tribunale di Roma, nell’aula bunker di Rebibbia, dove poco prima delle 13 è arrivata anche la sindaca Virginia Raggi.

Le scarcerazioni

Sono 17 gli imputati, sottoposti fino a questa mattina a misura cautelare (di qualunque genere), per i quali il tribunale ha disposto l'immediata scarcerazione se non detenuti per altro dopo la sentenza 'Mafia Capitale'. Questo l'elenco: Claudio Bolla (era all'obbligo di firma), Stefano Bravo (obbligo firma), Emanuela Bugitti (arresti domiciliari), Claudio Caldarelli (arresti domiciliari), Sandro Coltellacci (arresti domiciliari), Paolo Di Ninno (era in carcere), Agostino Gaglianone (carcere), Carlo Maria Guarany (arresti domiciliari), Cristiano Guarnera (arresti domiciliari), Giuseppe Ietto (carcere), Roberto Lacopo (carcere), Michele Nacamulli (obbligo firma), Luca Odevaine (obbligo firma), Franco Panzironi (carcere), Pierpaolo Pedetti (obbligo firma), Carlo Pucci (carcere) e Mario Schina (obbligo firma).

Il collegio, composto dal presidente Rosanna Ianniello e dai giudici Renato Orfanelli e Giulia Arceri, ha  sostituito il carcere con i domiciliari per Luca Gramazio

Confermata invece la detenzione in cella per Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, Riccardo Brugia, Matteo Calvio e Fabrizio Franco Testa.

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