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Giovedì, 25 Aprile 2024
Gli anni delle autobombe / Firenze

La strage di via Palestro, una donna al servizio dei boss?

Una 57enne, che vive in Lombardia, è indagata con l'accusa di avere guidato la Fiat Uno imbottita di esplosivo usata per l'attentato mafioso del luglio 1993

Nuovo capitolo nelle indagini per l'attentato del 27 luglio del 1993 a Milano, quando un'autobomba scoppiata davanti al padiglione di Arte Contemporanea in via Palestro ha ucciso cinque persone. Una donna, oggi 57enne, è indagata. E' accusata di avere guidato la Fiat Uno che conteneva l'esplosivo fino al luogo dell'attentato. La donna risiede in Lombardia e i carabinieri del Ros di Firenze hanno perquisito la sua abitazione alla ricerca elementi utili per lo sviluppo delle indagini.  Avrebbe agito per conto dei boss mafiosi.

Gli anni delle stragi

In via Palestro sono morte cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, un migrante marocchino che dormiva su una panchina. Dodici i feriti. Pochi minuti dopo altre due esplosioni si verificarono a Roma (senza provocare vittime).

L'episodio per gli inquirenti deve essere letto nel quadro delle altre stragi del 1992, quelle di Capaci e via D'Amelio costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e del 1993 a Roma e Firenze (ventuno le vittime totali). 

Le indagini

Per la strage di via Palestro sono stati condannati in via definitiva i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Formoso, Matteo Messina Denaro e Gaspare Spatuzza.

L'indagine a carico della donna ha radici lontane. Due testimoni oculari dell'attentato di via Palestro riferirono di aver notato una donna di circa trent'anni guidare l'auto imbottita di esplosivo. Mesi dopo in un'abitazione in provincia di Trapani, ad Alcamo, venne trovata la foto di una donna, molto simile all'identikit elaborato per via Palestro. A distanza di quasi 30 anni gli inquirenti sono arrivati alla donna ora perquisita. Le è stato notificato un avviso di garanzia e nei prossimi giorni sarà interrogata.  

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