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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Non viene letta una mail: donna finisce in carcere per errore

La donna, residente a Villorba, deve scontare una condanna a 1 anno e 3 mesi per truffa aggravata insieme al compagno. L'avvocato Andrea Zambon aveva fatto tramite posta certificata istanza di messa alla prova, che però non era stata neppure vagliata

Incarcerata per errore: l'avvocato difensore, infatti, aveva presentato istanza di affidamento in prova ma la posta certificata non è stata letta. Così venerdì 8 luglio la donna era finita in manette, attesa da una anno e tre mesi da scontare in carcere per truffa aggravata. 

L'ordine di esecuzione, secondo quanto riporta TrevisoToday, era stato emesso dalla procura della Repubblica di Como, che ricercava la 42enne per dare esecuzione alla pena a cui era stata condannata insieme al compagno. A bloccare la donna, residente a Villorba, erano stati i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Treviso, che l'avevano intercettata a Mogliano Veneto. La 42enne era stata infatti giudicata colpevole di una truffa che sarebbe avvenuta a Cardonago, in provincia di Como, il 7 luglio del 2018. Ma per un problema di notifica né lei né il compagno (anche lui condannato) sapevano dal procedimento in corso, in cui erano stati difesi da un legale d'ufficio che non aveva appellato la sentenza.

I due, venuti a conoscenza della sentenza solo più tardi, si erano rivolti all'avvocato Andrea Zambon che aveva fatto, tramite pec e nei termini di legge, richiesta di affidamento in prova. Ma la richiesta, che era unica, alla fine sarebbe andata a buon fine solo per lui. «Ho prontamente informato i carabinieri che non potevano fare quell'arresto - spiega l'avvocato Zambon - ma della domanda relativa alla donna non c'era traccia e i militari dell'Arma mi hanno spiegato che non c'erano alternative. E' uno dei problemi legati alle notifiche per posta certificata, che come tutta la corrispondenza via mail potrebbe anche non essere aperta o non essere compresa. Spero che presto questo sistema assurdo venga rimpiazzato dalla vecchia procedura, con un cancelliere che firma e mette un timbro per avvenuta ricezione». La 42enne, che era stata portata nel carcere femminile della Giudecca a Venezia, è stata scarcerata nel corso della mattinata di oggi, 11 luglio.

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