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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Neonata morta, il dolore della mamma: "Solo con la giustizia Nicole avrà pace"

Tania, la mamma della piccola morta in ambulanza mentre veniva trasferita a Ragusa, si sfoga su Facebook: "Quello che dicono i tg è solo una parte di verità". Nell'inchiesta "ci sono già degli indagati". Crocetta indignato: "Caccerò gli Schettino che lavorano nella sanità siciliana"

ROMA - Uno sfogo doloroso, un grido straziante. A poche ore dalla morte della figlia appena partorita e deceduta in ambulanza mentre veniva trasferita a Ragusa vista la mancanza di posti disponibili negli ospedali di Catania, la mamma - Tania Laura Egitto - scrive un breve e intenso post su Facebook e pubblica una foto in bianco e nero scattata al termine della gravidanza insieme al marito Andrea Di Pietro. La coppia in passato aveva già perso un figlio a causa di un aborto spontaneo.

Mentre la procura iscrive i primi nomi nel registro degli indagati, la giovane mamma ricorda la sua piccola e chiede giustizia.

Ecco il suo messaggio sul social network: "Ci sono tanti tipi di amore e noi abbiamo avuto la fortuna di provarli tutti, il più grande è senza dubbio quello per i propri figli ed io e Andrea lo proveremo per sempre per la nostra piccola Nicole che fin da subito dentro me ci ha regalato una gioia immensa e un amore infinito.......poi c è il dolore quello non vorresti mai provarlo sotto nessuna forma, ma lui t insegue..e noi siamo stati inseguiti e presi da quello più brutto, il dolore della perdita di un figlio..un dolore che ti spezza il cuore in mille pezzi, un dolore che ti svuota, ti toglie la voglia di vivere, perché la tua vita era la sua vita. La nostra bambina non c è più... e non per cause naturali, ma per un errore umano, tanti errori umani...quello che dicono i tg è solo una parte di verità...ma presto si avrà giustizia, presto tutto verrà alla luce e la mia bambina avrà pace. Non mi hanno permesso di vederla, di stringerla a me, di accarezzarle la manina e farle sentire che io le ero vicino, me l hanno portata via, senza averle potuto dare il suo primo e ultimo saluto. Piccola mia tu vivrai per sempre nei nostri cuori.... ricorderò ogni piccolo movimento che facevi dentro me fino a poco prima della tua nascita eri e sarai per sempre la mia piccola ballerina scatenata. Ti amo amore di mamma".

L'INCHIESTA - E intanto nell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole ci sono già alcuni indagati, perché è "necessario iscrivere quelli che hanno avuto un compito per consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi, ma per il momento non vi sono individuazioni di precise responsabilità". Così il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, che ha spiegato: "Il caso è complesso e ci vorrà del tempo: bisogna valutare l’origine dalla patologia, le cure prestate, la richiesta alle strutture specialistiche e il trasporto". "Al momento - ha aggiunto il magistrato - è necessario comprendere le singole responsabilità, individuando ogni passaggio della catena che si è occupata della vicenda e analizzando i risultati dell’autopsia sul corpo della piccola. In questa vicenda, ha aggiunto, "si inseriscono tanti aspetti: l’origine della patologia, le cure prestate alla bambina e le richieste alle strutture specialistiche, ma anche il trasporto e la gestione di ogni necessità". 

Nell’inchiesta sulla morte di Nicole, ha spiegato sempre il procuratore Salvi, "è stata acquisita documentazione medica e di strutture amministrative deputate a individuare il luogo dove doveva essere portata, e degli ospedali che hanno dichiarato di non avere posti. Le responsabilità penali - dice - sono di singoli e non di strutture, per l’organizzazione dei servizi sono di altri, naturalmente possono esser di più persone che con condotte autonome hanno portato a questo risultato". Prima di eseguire l’autopsia sulla piccola Nicole "dobbiamo avere più chiare le ipotesi di responsabilità", ha aggiunto Salvi. "Per potere svolgere accertamenti tecnici irripetibili come l’autopsia - ha spiegato - prima devono essere individuate persone che domani possano essere chiamate a rispondere di questo reato, ma al momento non abbiamo elementi specifici che possano far ritenere accertate le responsabilità".

LA CLINICA SI DIFENDE - Stamattina sono stati convocati dall’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Lucia Borsellino, i direttori generali, i direttori sanitari dei tre ospedali catanesi coinvolti nell’indagine sulla neonata morta per problemi respiratori durante il trasporto in autoambulanza da Catania a Ragusa. L’assessore ha convocato anche i responsabili del 118 "per fare luce su quanto è accaduto in quelle ore terribili". Intanto la casa di cura “Gibiino” di Catania "respinge fermamente ogni illazione e congettura che in queste ore viene diffusa nei confronti del proprio operato", nell’ambito della morte della piccola Nicole. La clinica si dice certa che "dagli esami autoptici emergerà che il decesso è stato causato da fattori che esulano dall’attività dei medici della struttura, che hanno fatto di tutto per salvare la vita alla neonata utilizzando cannule e sondini immediatamente dopo la nascita. La struttura - sottolineano - è in possesso delle cannule e dei sondini per aspirazione neonatale, e immediatamente dopo la nascita tutte le pratiche di aspirazione sono state eseguite correttamente sulla piccola Nicole che poi è stata intubata e trasferita all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa".

CROCETTA INDIGNATO - Sul caso, il governatore siciliano Rosario Crocetta promette il "pugno duro" contro i responsabili: "Chi ha sbagliato dovrà pagarla cara. Caccerò gli Schettino che lavorano nella sanità siciliana". E mette le mani avanti rispetto a eventuali polemiche: "Sia chiaro, nessuno si permetta di dire che non c’era un posto perché il governo della Regione ha tagliato i posti letto, noi anzi nel piano di riordino del sistema sanitario abbiamo previsto duemila posti letto in più effettivi, riducendo quelli che erano solo sulla carta ma non operativi".

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