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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Caserta

Mamma costretta a fare orge: "Se smetti ti uccidiamo". Lei racconta tutto alla polizia

La donna veniva costretta a fare sesso con più persone in locali frequentati da scambisti. Due persone arrestate per sfruttamento della prostituzione

Non ne poteva più di essere sfruttata, minacciata. E ha denunciato tutto. E' una storia agghiacciante quella raccontata da una mamma italiana alla polizia che ha arrestato due persone, un 27enne e un 38enne - entrambi di Orta di Atella in provincia di Caserta -, con accuse pesantissime: induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di più donne, con l’aggravante di aver commesso il fatto con minaccia e violenza; e tentata induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di una donna di nazionalità italiana, con l’aggravante di aver commesso il fatto con violenza e minaccia.

Le indagini degli agenti della squadra mobile hanno preso il via proprio dalla denuncia della vittima. Secondo la ricostruzione dell'accusa, tra il 2016 e il 2018  i due avrebbero sfruttato la prostituzione la donna, costretta praticare messaggi finalizzati all'atto sessuale. Come? Le fornivano l'abitazione in cui svolgere l'attività, le davano degli abiti succinti con cui accogliere i clienti e le scattavano le fotografie che poi pubblicavano sugli annunci online. Il 'lavoro' dei due arrestati prevedeva anche l'apertura di una partita Iva fittizia, che simulava l'attività di un centro estetico, oltre al prendere gli appuntamenti tramite alcuni portali specializzati. Alla donna veniva dato un provento variabile tra il 30% e il 50% dei compensi derivanti dall'attività di prostituzione.

Sempre secondo la ricostruzione degli agenti della squadra mobile, nel novembre del 2018 la donna sarebbe stata anche costretta ad avere rapporti sessuali completi con i clienti e a partecipare ad orge presso locali di “scambisti”, attraverso la minaccia di farle cessare l’attività di prostituzione e non pagarla più, lasciandola in uno stato di povertà. Una condizione che la donna non poteva permettersi, essendo anche madre di una minore.

La donna sarebbe stata anche vittima di violenze da parte dei suoi aguzzini, che l'avrebbero picchiata in risposta alle sue lamentele per i turni troppo massacranti. Quando è riuscita a tirarsi fuori dalla morsa della coppia, la donna è stata contattata nuovamente dai due sfruttatori, che l'avrebbero anche minacciata di morte se non fosse tornata a lavorare per loro. La donna ha cosi deciso di denunciare tutto alla polizia: per i due aguzzini sono scattati gli arresti domiciliari e nelle prossime ore verranno sottoposti ad interrogatorio.

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