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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Manganellate agli studenti, la polemica non si spegne: "Cariche molto gravi, Lamorgese dia spiegazioni"

Letta e Fratoianni prendono posizione: interrogazione parlamentare al governo. Le prossime manifestazioni sono già annunciate per venerdì 4 febbraio

"Di scuola-lavoro non si può morire" è lo slogan più scandito dagli studenti. Continua in varie città la protesta studentesca. Sono scesi in piazza la scorsa settimana dopo la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne deceduto in una fabbrica di Udine due sabati fa, mentre terminava il suo stage/tirocinio. I movimenti studenteschi si sono fatti sentire in piazza. Manifestazioni a Torino, Roma e Milano hanno registrato scontri e cariche delle forze dell'ordine.

Le cariche della polizia agli studenti

Gli scontri dei giorni scorsi a Torino, Milano e Roma, con la dura (sproporzionata secondo chi era in piazza) reazione delle forze di polizia contro gli studenti che protestavano per la morte di Parelli, sono l'oggetto della prima dichiarazione politica non direttamente legata al Quirinale del segretario del Partito Democratico, dopo l'elezione di Mattarella. Enrico Letta, segretario Pd, condanna quanto avvenuto: "Sulla questione di ordine pubblico chiediamo che siano date risposte, questa è una vicenda abbastanza grave, abbiamo già chiesto e lo chiederemo", ha dichiarato.

Letta non fa nomi, ma è chiaro che la destinataria della richiesta di Letta è la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Le manganellate agli studenti portano anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni  a prendere posizione: "Lo Stato la smetta di manganellare gli studenti. Depositeremo un'interrogazione parlamentare al governo, cosi' magari la titolare del Viminale si ricorderà di dover dare spiegazioni e scuse a tanti studenti, alle loro famiglie e più in generale ai cittadini".

Non finisce qui, gli studenti già annunciano nuovi cortei: "Quello che è successo è gravissimo - dicono alcuni rappresentanti degli studenti torinesi - perché ci hanno proibito di protestare legittimamente per l'omicidio di un nostro coetaneo. Non accetteremo e non rimarremo in silenzio di fronte a tutto questo". "Siamo scesi in piazza, nel silenzio della politica di fronte a un fatto cosi' grave. Diciamo che siamo tutti Lorenzo e che la scuola va cambiata, a partire dal fermare l'alternanza scuola lavoro. E per tutta risposta ci hanno caricato, ovunque, a Milano a Roma a Napoli a Torino…", scrive in un post su Instagram, il coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano. La mobilitazione proseguirà anche a Roma.

Manifestazioni in programma venerdì 4 febbraio

Le prossime manifestazioni sono annunciate per venerdì 4 febbraio. I gruppi di Roma proseguiranno nella mobilitazione. E il movimento "La Lupa", al quale aderisce lo studente Ismaele Calaciura Errante ferito negli scontri e che ha già sporto denuncia, ha organizzato un'assemblea nazionale per sabato 5 febbraio a Roma.  La nuova stagione di contestazioni studentesche arriva da lontano, da settimane di occupazioni. "Lorenzo ha perso la vita durante una attività che il Ministero dell'Istruzione considerava formativa - dicono dalla Rete degli Studenti Medi - Non vogliamo che la sua morte passi in secondo piano. Organizzare con tutti gli studenti e tutte le studentesse questa giornata di mobilitazione per noi è dare un segnale: non vogliamo un'istruzione che ci insegni che il lavoro è morte e precarietà". Secondo la Rete, "da Ministero e Governo non è stato detto nulla sulla morte di Lorenzo. Fare finta di nulla o trattarla come un tragico incidente non è utile a nessuno. Le indagini proseguiranno, ma è evidente che un problema ci sia e sia profondo".

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