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Giovedì, 28 Marzo 2024
LAVORO

Fiat, la Fiom dalla Boldrini: "Far rispettare la Costituzione anche in fabbrica"

Gli operai del Gruppo Fiat, chiamati a raccolta dal sindacato dei metalmeccanici, hanno sfilato a Roma fino a Montecitorio. Landini: subito "una commissione d'indagine sulle condizioni di vita e lavoro in fabbrica"

“Marchionne per uccidere un uomo basta togliergli il lavoro”. Così era scritto questa mattina su un cartello di un manifestante lungo il corteo della Fiom-Cgil del gruppo Fiat, che ha sfilato lungo le strade di Roma. Una scritta rafforzata dalle parole di un operaio siciliano ex Gruppo Fiat: “Tanti morti per infarto, tanti matrimoni finiti, queste sono le conseguenze oscure della cassa integrazione e noi di Termini Imerese siamo in cassa da dieci anni”. E Marchionne, l’amministratore delegato di Fiat, tirato per la giacchetta dalla forza lavoro, dove era? In fabbrica, all’interno dello stabilimento di ‘Giovambattista Vico’ di Pomigliano d’Arco (Napoli). Visita a sorpresa con tanto di verifiche per il ‘World class manufacturing’ che potrebbe valere al Vico la medaglia d’oro Wcm. Insomma, da una parte aria di premiazioni, dall’altra il malcontento a quintali.

LANDINI – Una protesta bella grossa, che ha mandato in tilt il traffico della Capitale, guidata direttamente dal segretario nazionale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, duro come sempre: la Fiat “fa investimenti solo con i soldi risparmiati grazie alla Cig, 1,7 miliardi in dieci anni”. “Il governo – ha continuato – deve chiedere di incontrare la Fiat perché se ne sta andando dal nostro paese. In Italia il 70% delle auto che vengono vendute sono prodotte fuori dal Paese, un dato così non esiste da nessuna parte, anzi in Germania succede l’opposto, si producono il doppio delle auto che si vendono, e anche in Spagna”.

Dalle strade capitoline fin a Montecitorio, dove il corteo si è trasformato in un vero e proprio presidio. “Il Parlamento e le forze politiche si impegnino a far rispettare la Costituzione anche alla Fiat”. Questo l’appello del segretario della Fiom alla presidente della Camera, Laura Boldrini, dentro gli uffici di Montecitorio, appena iniziato l’incontro a cui ha partecipato con una delegazione dei manifestanti. “Il fatto che la presidente abbia accettato di parlare con noi – ha detto Landini al termine del faccia a faccia – lo trovo un fatto importante perché oggi c’è una distanza tra le istituzioni e i cittadini ed è un modo di riavvicinarsi e ascoltare la viva voce delle persone che vivono questo problema di perdita di lavoro”. Landini poi, durante il vertice ristretto, ha consegnato a Boldrini una copia della Costituzione firmata dai lavoratori. La Fiom chiede al Parlamento “una commissione d'indagine sulle condizioni di vita e lavoro nelle fabbriche metalmeccaniche, e in particolare alla Fiat” da istituire in “una seduta delle Camere dedicata alla crisi industriale. Nei prossimi giorni solleciteremo le forze politiche a partire dal Pd, da Sel e dal Movimento Cinque Stelle”.

BOLDRINI – È “mio dovere ascoltare le vostre richieste. Farò tutto il possibile, nelle mie competenze, per portare avanti le istanze dei lavoratori”. Con queste parole Laura Boldrini ha accolto la delegazione guidata da Landini. Dopo la presidenza della Camera, la delegazione si è diretta negli uffici del ministero dello Sviluppo economico, per un colloquio con Flavio Zanonato. “Il ministro – ha sottolineato il numero uno della Fiom – si è impegnato a riconvocare i tavoli per Termini Imerese e Irisbus a luglio e a convocare un tavolo sulla componentistica con tutti i sindacati”.

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