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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Studiano e assediano: ecco i giovani in piazza

Dopo giorni di workshop è arrivato il giorno della mobilitazione: gli studenti tornano in piazza per chiedere reddito, casa e lavoro

Dopo la manifestazione nazionale del 16 novembre la protesta degli studenti non si è fermata: c'è chi è tornato a vivere e gestire gli studentati occupati, nelle varie città universitarie. Chi ha continuato a partecipare ad assemblee e mobilitazioni pubbliche. Ma ciò che hanno tutti in comune sono le parole d'ordine: reddito, casa e lavoro.

Quello che vogliono provare i giovani in piazza è di nuovo l'assedio: a Roma due saranno i cortei e l'obiettivo è il ministero dell'Istruzione, in particolare il suo numero uno, Maria Chiara Carrozza. Infatti la contestazione passerà per il centro della capitale ma si svilupperà anche più fuori, all'università Tor Vergata, dove è prevista l'inaugurazione dell'anno accademico.  

"Ma quale crisi ma quale austerità il 6 dicembre assediamo la città" lo slogan di quella che è una giornata di arrivo, dopo giorni di lavori e workshop: alla Sapienza si è svolto "UniverCity uprising", una tre giorni che ha voluto cercare di "tracciare delle ipotesi di lavoro e degli strumenti pratici per mettere in cantiere tentativi di agitazione delle composizioni giovanili e universitarie".

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Per l'occasione alcuni collettivi studenteschi hanno raggiunto Roma e parteciperanno alla mobilitazione degli studenti della capitale. Studenti medi e universitari comunque scenderanno in piazza in altre città italiane, per continuare quel percorso politico iniziato il 19 ottobre con 'l'assedio' del ministero dell'economia, con la manifestazione del 16 novembre e con le varie occupazioni studentesche nate tra queste due date.

I diversi concentramenti nella capitale sono cominciati dagli studenti Sapienza e di Tor Vergata: i primi pronti a sfilare insieme ai medi in arrivo da Piramide per il centro della città, gli altri con l'intenzione di bloccare l'inaugurazione dell'anno accademico.

CENTRO DI ROMA - Gli studenti che sfilavano in centro hanno deciso di bloccare le strade partendo da due punti diversi di Roma per incontrarsi in piazza San Giovanni, da dove alcuni di loro erano partiti il 19 ottobre assieme al movimento NoTav. Diverse sono le bandiere in appoggio della Val Susa. L'obiettivo degli studenti della Sapienza e dei medi che li accompagnano rimane il ministero dell'Istruzione, per il preannunciato "assedio". Lungo il percorso sul muro dello Scalo di San Lorenzo è stato dipinto un murales in ricordo di Alexis, il giovane studente greco di quindici anni, ucciso da un poliziotto cinque anni fa. Arrivati insieme nei pressi di via dell'Ambaradan, hanno trovato il blocco della polizia e hanno acceso dei fuochi d'artificio.

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Il corteo ha poi deciso di tornare in Porta Maggiore, davanti al murales dipinto in mattinata.
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La sfilata è andata avanti in direzione Sapienza, per dar vita a un'assemblea. Lungo il percorso alcuni manifestanti hanno "sanzionato" la sede di Trenitalia con alcuni fumogeni. Inoltre durante la mattinata agli studenti si sono aggregati anche alcuni movimenti per la lotta per la casa di Roma, dopo l'occupazione del cantiere della 'Nuvola', progettata da Massimiliano Fuksas.

TOR VERGATA - Intanto anche in periferia c'è un'altra mobilitazione. Un serpentone di alcune centinaia di persone con tamburi e strumenti musicali. Partito dallo Studentato occupato di Tor Vergata ha l'obiettivo di entrare all'inaugurazione dell'anno accademico all'auditorium "Ennio Morricone" dove è presente il presidente del Senato Paolo Grasso. All'arrivo i ragazzi trovano i carabinieri e polizia a bloccare l'ingresso. Con loro materassi in cui campeggia la scritta "Il corteo accademico siamo noi" decidono di dare vita a un presidio davanti alle porte bloccate dalle forze dell'ordine suonando e continuando a gridare agli slogan. "Ci sono alcuni studenti medi, quindicenni dei licei che non vogliamo coinvolgere - spiega uno dei manifestanti - uno dei motivi per cui bisogna mobilitarsi è la mancata assegnazione di oltre 900 posti alloggio a studenti idonei non assegnatari" ovvero con i requisiti di reddito ma senza un alloggio perché l'università non ne ha abbastanza."Ci sono oltre 500 alloggi a Roma che non vengono utilizzati" sottolinea una delle studentesse. Ma alcuni degli attivisti si dicono soddisfatti: "Non volevamo che venisse il ministro Carrozza e così è stato. Ha avuto paura di noi". Gli studenti sono tornati in corteo verso lo studentato occupato per dare vita a un'assemblea.

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