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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli studenti non aspettano: 28 febbraio in piazza per il diritto allo studio

Da poco c'è un nuovo ministro e già gli studenti contestano: pronti a scendere in piazza davanti alla sede del ministero dell'istruzione, in difesa del diritto allo studio

Link-Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza sono già pronti: il 27 febbraio convegno sul diritto allo studio e il 28 tutti in piazza. Quella che sembra una mobilitazione estemporanea è però frutto di un percorso lungo dieci mesi. All'epoca era stata lanciata la campagna nazionale “Non c’è più tempo! 10 proposte per il Diritto allo Studio”, sottoscritte da oltre 10 mila firme.

Queste proposte verranno proprio presentate al nuovo ministro Stefania Giannini durante la mobilitazione del 28 febbraio. Il ministro uscente Maria Chiara Carrozza aveva più volte affermato che lo stato del diritto allo studio nel nostro Paese aveva bisogno di interventi urgenti. Effettivamente gli studenti vedono nel cambio di esecutivo una discontinuità: "Il quadro politico mutato ha peggiorato la situazione almeno per il settore dell'istruzione. Le prime dichiarazioni del nuovo ministro non fanno cenno minimamente su maggiori investimenti per l'università. Anzi il contrario: almeno con Carrozza vedevamo la volontà di fare qualcosa, qui sembra quasi di essere tornati ai tempi della Gelmini. Discontinuo rispetto al precedente, in perfetta continuità rispetto all'esecutivo di Maria Stella. Se il governo della rottamazione guarda alle vecchie ricette che hanno distrutto l'università allora noi saremo l'opposizione" ci dice Alberto Campailla portavoce di Link-Coordinamento Universitario.

L'appuntamento è per il 28 febbraio davanti la sede del ministero dell'Istruzione dalle dieci in poi, dove gli studenti proveranno a consegnare le dieci proposte al ministro: “Giannini abbandoni immediatamente ogni progetto di rilancio dei prestiti d’onore, elimini immediatamente la figura dell’idoneo non beneficiario e intervenga subito sui LEP. Il 28 febbraio saremo in piazza per ribadire a gran voce che I Diritto non si Prestano e che Il Tempo è scaduto quindi il Governo Renzi farà subito i conti con noi" conclude Campailla.

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