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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'analisi

La mappa dei reati in Italia: quali sono le città meno sicure

Milano detiene il primato di denunce, Oristano è la più sicura: l'analisi del Sole 24 Ore

Dopo la breve “tregua” garantita dai lockdown torna a salire l’indice di criminalità in Italia. La dimostrazione arriva dall’ultimo studio del Sole 24 Ore, che evidenzia però anche come siano cambiati, anche causa pandemia di coronavirus, i reati: nell’epoca ultra digitalizzata in cui abbiamo vissuto negli ultimi due anni, sono i reati informatici a essere cresciuti in modo esponenziale.

La mappa dei crimini per città

Andando ad analizzare prima la mappa del crimine italiana, è Milano che mantiene il titolo di “capitale delle denunce”, soprattutto per quanto riguarda i furti con destrezza, che incidono per il 9% sul dato complessivo: dopo aver chiuso il 2020 con un calo, il capoluogo lombardo registra nei primi sei mesi 2021 una ripresa (+14%). Bologna sale al secondo posto, seguita da Rimini e Prato. Se si osserva invece la tipologia di reato la mappa cambia a seconda delle città.

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Fonte: Il Sole 24 ore

Trieste per esempio resta, come lo scorso anno, la provincia con più denunce di violenza sessuale in rapporto ai residenti (48 episodi nel 2020) e Padova quella in testa per reati di droga. Napoli conferma il record di rapine e furti con strappo, Parma è invece la città con il maggior numero di rapine nei negozi, anche nell’anno della pandemia. Ravenna è in testa per i furti in casa, Imperia per percosse e lesioni dolose denunciate. Infine, le vittime dei delitti informatici si concentrano a Mantova, mentre a Gorizia o Torino quelle di truffe e frodi informatiche. Oristano è a oggi la città più sicura d’Italia in termini di numero di denunce presentate, dati che sono comunque influenzati da un sommerso che varia a seconda del territorio.

Reati in crescita dopo i lockdown, salgono quelli informatici

Allargando nuovamente lo sguardo viene confermata a livello generale la crescita dei reati denunciati in Italia, soprattutto di quelli più gravi: 5.215 al giorno nel primo semestre, in crescita del 7,5% rispetto al 2020, ma comunque in calo del 17% rispetto allo stesso periodo 2019. A crescere di già, come detto, sono i reati informatici, e cioè quelli che coinvolgono l’utilizzo si strumenti digitali, che a oggi pesano quasi la metà rispetto ai furti e il 15% sul totale, superando i livelli pre-pandemia.

Non una grande sorpresa, tenuto conto del massiccio incremento dell’utilizzo della rete nell’ultimo anno e mezzo: le denunce per phishing, truffe, furti d’identità e crimini informatici (tanto per citare un caso eclatante, l’attacco hacker alla Regione Lazio) sono aumentate drasticamente, come dimostrando gli ultimi dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, estratti dalla banca dati interforze delle denunce di delitto rilevate sul territorio nazionale, e confrontati nel rapporto annuale del Sole 24 Ore con quelli degli anni precedenti: nei primi mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, truffe e frodi sono aumentate del 20% truffe e frodi, i delitti informatici del 18%.

Tornano a crescere inoltre furti, rapine e violenze sessuali, che avevano subito una flessione nei mesi di lockdown. Rispetto al 2019 i furti risultano comunque in calo del 36%, ma nei primi sei mesi 2021 tornano a salire in particolare i furti con strappo (+35%), di motocicli (+17%) e di autovetture (+16%). Riprendono anche le rapine (+6%), anche se con numeri ancora ridotti, in particolare per quelle in banca, calano invece i furti in abitazione (-39% rispetto a due anni fa), complice il fatto che la mobilità è rimasta ridotta nei primi mesi del 2021 per il mantenimento dello smart-working e l’apertura a singhiozzo delle scuole. Sul fronte violenze sessuali, aumentano dell’1% rispetto al 2019, grazie anche alla maggiore consapevolezza delle donne e agli sforzi fatti per intercettare i segnali di disagio, sono aumentate le denunce, in media 12,5 al giorno.

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