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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Preti pedofili, la mappa completa degli abusi in Italia: "200 casi in 10 anni"

La rete "L'Abuso", che riunisce le vittime dei preti pedofili, ha disegnato la mappa degli abusi sessuali commessi in Italia dai membri del clero: ne emerge un quadro impressionante

Anche in Italia sono innumerevoli i casi di preti pedofili che sono stati insabbiati: la denuncia è della rete "L'Abuso", che riunisce le vittime dei preti pedofili. Una denuncia con tanto di mappa dettagliata di tutta la Penisola. Caso per caso, desta impressione la mappa degli abusi sessuali commessi in Italia dai membri del clero. La rete fondata Francesco Zanardi raggruppa tutti i casi noti, quelli giunti al terzo grado di giudizio, quelli attualmente in corso e quelli di cui non si è più saputo nulla.

200 CASI - In tutto si tratta di quasi 200 casi, di cui circa 120 con condanne ormai definitive. Il tema è sempre d'attualit, ancor di più in queste ore dopo la vittoria agli Oscar 2016 come miglior film della pellicola "Il caso Spotlight", che racconta l'indagine che nel 2001 il Boston Globe fece sull'insabbiamento sistematico delle accuse ai preti pedofili nella diocesi statunitense allora guidata dal cardinale Bernard Law. "Che questo film abbia vinto l'Oscar - ha sottolineato Zanardi - indubbiamente ci ha fatto piacere e ci ha anche un po' riscattati perché in alcuni passaggi della pellicola si parla di 'Snap', un'associazione statunitense analoga alla nostra che veniva un po' additata come associazione anticlericale ed è la stessa cosa che succede qui in Italia".

LA RIVOLUZIONE CHE NON C'È - "Si parla tanto della 'grande rivoluzione' di Papa Francesco ma su questo tema in realtà - dice ad Askanews il portavoce della rete 'L'Abuso'- stiamo parlando di presupposti per il futuro perché la nostra associazione riunisce quasi 500 vittime e tutte si lamentano di non essere state contattate o aiutate dalla Chiesa. Per il momento a neanche una di queste vittime la Chiesa ha prestato aiuto". Per evitare insabbiamenti, secondo l'associazione italiana che riunisce la vittime dei preti pedofili, i vescovi dovrebbero essere costretti a denunciare alla giustizia ordinaria i casi di abusi sessuali da parte di religiosi. 

CASI INSABBIATI - "La nostra associazione e le altre associazioni simili - dice Zanardi - sono contrarie alle varie commissioni d'inchiesta istituite da Bergoglio. Noi pensiamo che davanti a questo problema ci sia solo una soluzione: obbligare i vescovi a denunciare i casi di pedofilia presso l'autorità giudiziaria dello Stato in cui sono stati commessi questi reati". "Malgrado le linee guida di Papa Francesco - ha denunciato il portavoce della rete 'L'Abuso'- purtroppo questi casi continuano ad essere sommersi. Inoltre molti sacerdoti condannati dai tribunali ecclesiastici sono stati poi reintegrati e tante volte sono stati reintegrati anche quelli condannati dai tribunali civili". 

La mappa disegnata dalla rete "L'Abuso" raggruppa solo i casi di violenza sessuale su minori. L’impatto è gia notevole, ma se si ingrandisce con il mouse e si allarga la cartina i casi sono molti di più di quelli che sembrano ad un primo impatto. Infatti alcuni casi sono avvenuti nella stessa località o in una zona limitrofa. In ROSSO tutti i casi di condanna in 3°grado, reo confessi o coloro che hanno patteggiato. In GIALLO invece abbiamo raggruppato tutti i casi attualmente in attesa di giudizio e quelli di cui non si è più saputo nulla. In NERO i casi di sacerdoti indagati all’estero e nascosti in Italia.

IL CASO - "L'Abuso" ricorda il caso un prete condannato a 4 anni per abusi su minore: "La condanna - ha ricordato Zanardi - è scaduta nel settembre del 2015 ed è stato subito reintegrato a Civitavecchia". "Quello che manca e non rende credibili le dichiarazioni del Vaticano - ha sottolineato il fondatore dell'associazione italiana delle vittime dei preti pedofili - è che il Vaticano sta facendo dichiarazioni per il futuro senza però assumersi le responsabilità di quello che la Chiesa ha seminato fino ad oggi, cioè soccorrere le altre vittime. Questo - ha concluso - sarebbe un gesto concreto che potrebbe dargli più credibilità". 

Manifestazione in Vaticano contro i preti pedofili | Foto Infophoto

MIRKO - Della rete "L'Abuso" fa parte anche Mirko Gabossi, che ha raccontato la sua storia ad Askanews. "Sono venuto in contatto con il prete che ha abusato di me più o meno all'età di 12 anni, partecipando alle attività che si facevano in parrocchia con i ragazzi. Rispetto ad altri però io ho avuto la sfortuna di entrarci in contatto di più". "Da quando è avvenuto l'abuso - ha ricordato - per oltre 10 anni non ho più pensato a quello che era accaduto. Poi quando ho scoperto che Francesco aveva messo in piedi l'associazione questo ricordo è venuto a galla e ho deciso di entrare a far parte anch'io dell'associazione. Ora insieme a lui - ha affermato Gabossi - sto contribuendo a fare in modo che le vittime escano allo scoperto con le loro testimonianze". 

GIUSTIZIA - "Stiamo cercando di trovare giustizia per queste vittime - ha sottolineato - attraverso assistenza legale e di fornire loro l'aiuto necessario. Stiamo inoltre muovendo una battaglia nei confronti della struttura che copre questi abusi che ormai avvengono da moltissimi anni". "Nel mio caso come in quello di Francesco e di altri - ha precisato Gabossi - sono tutti reati andati in prescrizione ma non per questo sono meno importanti o meno validi di altri.  I vescovi -ha concluso- dovrebbero occuparsi di quello che accade nelle strutture di cui sono messi a capo e quindi salta subito agli occhi il fatto che non sia né etico né naturale coprire un abuso sessuale da parte di un loro sottoposto".

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