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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Marchionne in cura da oltre un anno": le prime conferme dall'ospedale di Zurigo

L'Universitätsspital di Zurigo ha confermato oggi per la prima volta che l'ex Ceo di Fca era un paziente della struttura

Dopo l'intervista rilasciata dal padre della compagna di Sergio Marchionne, che aveva fatto riferimento ai suoi problemi di salute, arrivano le dichiarazioni dell'Universitätsspital di Zurigo, che oggi per la prima volta ha confermato in un comunicato ufficiale che l'ex Ceo di Fca era un paziente della struttura: "Da più di un anno - si legge nella nota ufficiale della clinica - si era sottoposto a diverse cure per una grave malattia".

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L'ospedale svizzero ha precisato che durante la degenza "si è fatto ricorso a tutte le possibilità offerte dalla medicina di punta, ma il signor Marchionne purtroppo è deceduto. Ne siamo estremamente dispiaciuti ed esprimiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze".

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Per rispetto della privacy, i responsabili dell'ospedale universitario si erano finora rifiutati di rilasciare qualsiasi dichiarazione sulle condizioni di Marchionne.

Il commento di Fca

Fca non è in grado di commentare le dichiarazioni dell`Ospedale Universitario di Zurigo. Per motivi di privacy sanitaria, la Società non aveva conoscenza dei fatti relativi allo stato di salute del Dottor Marchionne". Lo dichiara un portavoce di Fca in un comunicato.

"La Società ha appreso che il Dottor Marchionne aveva subito un intervento chirurgico - ha aggiunto il portavoce Fca - ed ha emesso una dichiarazione al riguardo. Venerdì 20 luglio la Società è stata informata dalla famiglia del Dottor Marchionne senza alcun dettaglio del serio deterioramento delle sue condizioni e che di conseguenza egli non sarebbe stato in grado di tornare al lavoro. La società - conclude il portavoce - ha quindi prontamente assunto ed annunciato le necessarie iniziative il giorno seguente".

Le tappe

L'annuncio è arrivato ieri, in mattinata. "E' accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l'uomo e l'amico, se n'è andato" ha detto John Elkanncomunicando la notizia della scomparsa dell'ex ad di Fca, Sergio Marchionne, morto ieri all'Universitätsspitall di Zurigo. A provocare il decesso sarebbe stato un arresto cardiaco, il secondo in pochi giorni.

Marchionne era ricoverato da fine giugno nell'ospedale svizzero per sottoporsi a un intervento alla spalla destra. A quanto si apprende, durante la fase di recupero dall'operazione, si sarebbero manifestate improvvise quanto imprevedibili complicazioni post operatorie che hanno provocato il primo arresto cardiaco. Di qui il trasferimento del manager in terapia intensiva per essere sottoposto a un costante monitoraggio.

Da domenica si era diffusa la notizia secondo cui il manager, in terapia intensiva, sarebbe stato in coma irreversibile. Fca, ufficializzando sabato in una nota la sua uscita anticipata e la nomina del nuovo ad Mike Manley, riferiva che le condizioni di Marchionne si erano aggravate dopo un delicato intervento chirurgico a una spalla, subito a fine giugno, in seguito a "complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria", spiegando che il manager non avrebbe potuto "riprendere la sua attività lavorativa".

Circostanza confermata dal presidente di Fca, John Elkann in una lettera indirizzata ai dipendenti. "E' con profonda tristezza - si legge nel testo - che vi devo dire che le condizioni del nostro amministratore delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in Fca". Una situazione definita dallo stesso Elkann "impensabile" fino a poche ore prima.

In una lettera inviata al 'Corriere della sera', Franzo Grande Stevens aveva parlato dell'"incapacità" di Marchionne "di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette". "Tuttavia - scriveva il legale di Gianni Agnelli - quando seppi che era soltanto un 'intervento alla spalla', sperai. Invece, come temevo, da Zurigo ebbi la conferma che i suoi polmoni erano stati aggrediti e capii che era vicino alla fine".

Ieri, mentre Marchionne ancora si trovava in terapia intensiva, sarebbe sopraggiunto un secondo arresto cardiaco, fatale. A causare la morte non sarebbe stata quindi l'evoluzione negativa di un male incurabile come si era ipotizzato quando si era diffusa la notizia di un improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute.

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