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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca Roma

Marco Vannini, la richiesta della Procura: "Omicidio volontario, condannare i Ciontoli a 14 anni"

Nel procedimento di appello bis è imputata l'intera famiglia di Ladispoli, dopo che la Cassazione ha disposto un nuovo processo di secondo grado per il riconoscimento dell'omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Marco

Vincenzo Saveriano, sostituto procuratore generale presso la corte d'appello di Roma, ha chiesto 14 anni di reclusione per Antonio Ciontoli, la moglie Maria Pezzillo e i due figli Martina e Federico per concorso in omicidio volontario con dolo eventuale in relazione alla morte del ventenne Marco Vannini, avvenuta tra il 17 e il 18 maggio di cinque anni fa a Ladispoli (in provincia di Roma).

In subordine, il pg ha chiesto per i figli e la moglie di Ciontoli di valutare l'ipotesi di concorso anomalo in omicidio, in base all'articolo 116 del codice penale, e condannarli alla pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione.

L'appello bis per l'omicidio di Marco Vannini

Nel procedimento di appello bis è imputata l'intera famiglia Ciontoli, dopo che la Cassazione ha disposto un nuovo processo di secondo grado per il riconoscimento dell'omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Marco, ucciso da un colpo di pistola mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano.

Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 Marco Vannini rimase ferito da un colpo di pistola esploso in casa dei Ciontoli. Il ventenne della vicina Cerveteri, che poco prima aveva detto ai genitori che avrebbe trascorso la notte nell'abitazione della fidanzata, secondo gli inquirenti poteva essere salvato, ma sarebbe stato lasciato privo di soccorsi per due ore. Antonio Ciontoli era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Civitavecchia a 14 anni di reclusione e gli altri imputati a tre anni.

In appello, però, il sottufficiale si era visto derubricare il reato di omicidio volontario in colposo e ridurre la pena a 5 anni di reclusione, mentre per gli altri erano state confermate le condanne a tre anni. Una sentenza annullata dalla Corte di Cassazione che, accogliendo i ricorsi della Procura generale e delle parti civili, ha disposto il nuovo processo che si sta tenendo davanti a un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Roma. Per i giudici della Suprema Corte la morte di Vannini sopraggiunse quale conseguenza sia delle lesioni causate dal colpo di pistola sia dalla mancanza di soccorsi che "se tempestivamente attivati avrebbero scongiurato l'effetto infausto". 

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