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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giustizia per Maria Grazia Cutuli, due condanne per l'omicidio della reporter

Ventiquattro anni di carcere ai due afgani accusati dell'omicidio della giornalista del Corriere della Sera morta il 19 novembre 2001. Maria Grazia Cutuli si trovava in Afghanistan per seguire le operazioni militari contro i talebani successive all'attentato dell'11 settembre

La prima corte d'assise di Roma ha condannato a 24 anni di reclusione gli afghani Mamur e Zar Jan per l'omicidio della giornalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli. I due imputati, collegati in videoconferenza dal carcere di Kabul, dovranno risarcire i danni pari a 250mila euro ciascuno alle parti offese Rcs e familiari della giornalista.

Per le stesse accuse i due sono stati condannati anche in Afghanistan a 16 e 18 anni di reclusione. Un altro imputato era stato prociolto per insufficienza di prove, un quarto condannato e giustiziato a Kabul.

L'omicidio Cutuli

L'accusa aveva chiesto 30 anni per Mamur e Zan Jan, per concorso in rapina e concorso in omicidio: il 19 novembre 2001 Maria Grazia Cutuli venne coinvolta in un agguato mentre si trovava nei pressi di Sarobi, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul, a circa 40 chilometri dalla capitale afghana. Con lei vennero assassinati anche l'inviato di El Mundo Julio Fuentes e a due corrispondenti dell'agenzia Reuters, l'australiano Harry Burton e l'afghano Azizullah Haidari

Nata a Catania il 26 ottobre 1962 Maria Grazia Cutuli si trovava in Afghanistan per seguire le operazioni militari successive all'attentato dell'11 settembre 2001 e la caduta del regime dei talebani.

L'agguato sulla strada per Kabul

 il 19 novembre un convoglio di venti giornalisti parte da Jalalabad e si dirige verso la capitale afgana. Ad aprire il convoglio, c'è una Toyota Corolla con a bordo Maria Grazia Cutuli, lo spagnolo Julio Fuentes, l'autista afgano e il traduttore.

Ashuqullah, l'autista che accompagna Maria Grazia racconta:

"Durante il viaggio l'atmosfera è rilassata. Julio dormicchia. Maria fuma e mangia pistacchi. Ci fermiamo solo una volta: lei fotografa i cammelli. Ci sono altre auto di giornalisti davanti e dietro. Ma non è una colonna organizzata, ognuno va alla velocità che preferisce. Alle 11.30, veniamo fermati da otto uomini armati."

Poco prima di un piccolo ponte in cemento e pietra nei pressi della città di Surobi, 70 chilometri a est di Kabul, gli  uomini armati bloccano le automobili che trasportano Fuentes, Cutuli, Burton e Haidari. I giornalisti vengono fatti scendere dalle auto e vengono obbligati ad allontanarsi dal cammino, sino nell'angolo della montagna dove vengono uccisi a colpi di kalashnikov.

Uno degli assassini ruba alcuni oggetti personali della giornalista: la borsa, un paio di scarponi, un computer portatile, una radio e una macchina fotografica. Nessuna organizzazione ha mai rivendica questo attacco.

In memoria di Maria Grazia Cutuli sono stati istituiti tre premi.

  • Premio giornalistico Città di Milano "alla memoria di Maria Grazia Cutuli"
  • Premio internazionale di giornalismo «Maria Grazia Cutuli», da parte del suo paese d'origine, Santa Venerina in collaborazione con la Fondazione Cutuli.
  • Premio giornalistico nazionale "Maria Grazia Cutuli-Per non dimenticare e per costruire la Pace"

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