rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Palermo

Mario Biondo, parla la mamma: "Mio figlio non era depresso, è stato ucciso e lo dimostreremo"

Il caso del giovane palermitano trovato morto nell'appartamento in cui viveva con la moglie a Madrid. "Dopo aver letto i risultati della terza autopsia ci è crollato il mondo addosso, ma andiamo avanti per amore di Mario e della giustizia", ci racconta la mamma Santina D'Alessandro

"Mio figlio non era depresso, stava bene, questo è un omicidio e lo dimostreremo". Santina D'Alessandro è la mamma di Mario Biondo, il cameraman palermitano di 30 anni trovato impiccato il 30 maggio 2013 nell'appartamento in cui viveva con la moglie Raquel Sanchez Silva, a Madrid. Al telefono ci racconta il calvario di questi anni e "la nostra battaglia per avere giustizia". Una battaglia che va avanti - dice - anche dopo i risultati della terza autopsia sul cadavere riesumato del giovane.

Si tratta di un esame disposto dalla Procura palermitana e svolto presso l'Istituto Anatomico del Policlinico di Palermo nell'ambito delle indagini sulla morte che le autorità spagnole archiviarono immediatamente come suicidio. Anche questa terza autopsia ha confermato il suicidio, una tesi alla quale la famiglia di Mario Biondo non ha mai creduto. 

Facciamo un passo indietro, perché questa è una storia intricata, fatta di misteri e colpi di scena, di indagini archiviate e poi riaperte. Il giovane, sposato con la popolarissima conduttrice televisiva di 'Telecinco', venne trovato senza vita nel soggiorno del loro appartamento nella capitale spagnola, mentre la moglie era andata a trovare un parente in un'altra città. All'epoca dei fatti, nel 2013, la giustizia spagnola bollò subito il caso come suicidio e la questione sembrava chiusa. Ma poco dopo iniziò la battaglia dei genitori, Santina D'Alessandro e Pippo Biondo, per dimostrare che il loro figlio era stato ucciso.

Sia il papà che la mamma di Biondo hanno sempre ripetuto che la sera prima della morte Mario era stato in chat con il fratello e la sorella e non c'era nulla in quella lunga conversazione che poteva far pensare a qualche suo malessere. "Era felice del suo lavoro - hanno sempre sottolineato Santina D'Alessandro e il marito Giuseppe Biondo - non vedeva l'ora di andare in vacanza, di vederci, faceva progetti. Nessun segnale né del fatto che si potesse suicidare né che potesse essere ammazzato".

"Mario è stato messo ko, poi strangolato e appeso": le parole della mamma

"I nostri consulenti di parte stanno preparando una relazione per contrastare quello che è stato affermato nella terza autopsia, dove si parla ancora una volta di suicidio - ci racconta la mamma al telefono -. Nel giro di pochi giorni la presenteremo alla Procura di Palermo. Nel dossier si parla anche di un colpo che Mario ha ricevuto sull'arcata sopraccigliare e sulla tempia, ma i periti della Procura dicono che non si tratta di un colpo tale da fargli perdere i sensi. Noi pensiamo invece che Mario sia stato messo ko da questo colpo, poi strangolato e infine appeso per fingere un suicidio, come è chiaro dalla posizione innaturale del corpo".

Mario Biondo, i dubbi sulla morte secondo i suoi familiari

Per i familiari, insomma, sono ancora molti i dubbi e i sospetti sulla morte del giovane. Secondo i consulenti della famiglia, quello del 30enne fu un suicidio simulato, anche se le indagini ufficiali finora non hanno mai supportato questa teoria. La famiglia sostiene che la notte prima di morire Biondo avrebbe scoperto "qualcosa di molto grave" sul conto della moglie, forse delle foto che aveva trovato su un pc. Ma da questo punto di vista le indagini sono abbastanza indietro.

Il corpo del cameraman venne trovato impiccato, appeso ad una libreria nella casa che condivideva con la moglie Raquel, ma gli oggetti sugli scaffali non erano spostati o mossi. Un elemento questo che farebbe dubitare del suicidio, secondo i familiari: la morte - anche quando autoinflitta - provoca spasmi involontari e Mario Biondo pesava 80 kg. E' possibile che tutto nella libreria sia rimasto al suo posto? Non solo. La posizione del corpo, con i talloni appoggiati al pavimento, sembrava incompatibile con una morte volontaria. Alcuni mesi fa, l'antropologo forense Maurizio Cusimano ha riprodotto in laboratorio il segno che avrebbe dovuto lasciare una pashmina in quelle condizioni ed è arrivato alla conclusione che il palermitano sarebbe stato invece soffocato con un cavo. Sul collo di Mario Biondo infatti c'era un doppio segno di stretta, un solco molto profondo, come se effettivamente il soffocamento fosse stato provocato da un cavo - o un oggetto simile - e non da una pashmina. 

"Quando nell'ultima pagina del dossier sulla terza autopsia abbiamo letto la frase 'compatibile con il suicidio' ci è crollato il mondo addosso - racconta Santina D'Alessandro -. Ma ci siamo fatti forza e andiamo avanti, per amore di Mario e della giustizia". Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi sul caso: i consulenti della famiglia Biondo presenteranno la loro relazione sottolineando le incongruenze della terza autopsia e chiederanno nuovi approfondimenti. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mario Biondo, parla la mamma: "Mio figlio non era depresso, è stato ucciso e lo dimostreremo"

Today è in caricamento